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POTENZA – Resterà in carcere lo stesso con l’accusa di mafia, droga e armi, Saverio Riviezzi, l’ex pugile pignolese considerato il capo della ‘ndrina più potente di Potenza e dintorni. Ma per l’omicidio dei coniugi Gianfredi mancano i riscontri necessari per mantenere una misura cautelare.
Lo ha deciso martedì sera il Tribunale del riesame di Salerno accogliendo il ricorso dei legali di Riviezzi, Rocco Mauro e Antonino Pitasi, dopo che la Corte di cassazione aveva annullato con rinvio l’ordinanza eseguita a febbraio nei confronti dei vertici del vecchio clan basilischi.
Ieri mattina la sentenza è entrata nel processo che è in corso davanti al gup a carico di Riviezzi, e altre cinque persone, inclusi i due pentiti che hanno confessato il delitto agli investigatori dell’Antimafia: Alessandro D’Amato e Antonio Cossidente.
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