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LAGONEGRO – L’Azienda Sanitaria di Potenza ha diffuso ieri un comunicato per annunciare la sospensione temporanea di tutte le attività delle sale operatorie dell’ospedale di Lagonegro, a seguito di un guasto tecnico all’impianto di estrazione dell’aria. L’inconveniente è stato causato dall’incendio di uno dei macchinari di condizionamento degli ambienti interni – chirurgia, ortopedia ed ostetricia – che si trovano all’esterno dell’edificio su di un piano terrazzato.
Il fuoco si è sviluppato intorno alle 7 di ieri mattina: tutte e tre le sale operatorie, situate in uno stesso locale al piano terra e precisamente sotto il terrazzo dove sono posizionati gli impianti, sono state invase in pochi minuti da un fumo denso e nero che fuoriusciva proprio dalle tubature dell’aria, prima che alcuni lavoratori della ditta Mgs Romeo gestioni – che ha in concessione i lavori di manutenzione del nosocomio – si accorgessero di quanto stava avvenendo e riuscissero a domare le fiamme con gli estintori in dotazione.
Le cause sarebbero di origine colposa ma non dovrebbe trattarsi di un banale cortocircuito, per cui gli inquirenti stanno indagando attentamente per capire cosa sia successo ed hanno interdetto ai non addetti ai lavori l’accesso all’area in questione: probabile che si sia incendiata per surriscaldamento una delle mega-resistenze per l’aria calda, poiché pare che l’impianto fosse spento e che dunque non abbiano funzionato affatto le ventole di raffreddamento.
Verosimilmente nei prossimi giorni anche l’azienda sanitaria disporrà un’indagine interna al fine di accertare se si sia trattato di fatalità, di un problema di funzionamento o di un errore commesso da qualcuno.
Fortunatamente in quel momento non c’era in calendario nessun intervento chirurgico, per cui le tre sale operatorie erano sgombre di pazienti e medici e, a parte un leggero spavento e qualche attimo di confusione, non ci sono stati feriti o contusi né tra i degenti e nemmeno tra il personale – che è riuscito molto professionalmente a gestire la situazione di emergenza e a venirne a capo anche senza l’intervento dei vigili del fuoco; né tantomeno è stato necessario spostare i pazienti dalle altre stanze del padiglione interessato in via precauzionale.
In realtà sembra che il malfunzionamento dell’impianto di areazione fosse già stato segnalato all’Asp proprio dai tecnici, e che nell’occasione non abbia funzionato nemmeno l’impianto antincendio: solo la prontezza e le destrezza degli operatori coinvolti ha evitato che la situazione peggiorasse; ancora, sembra che non si siano attivate neppure le valvole tagliafuoco che dividono le varie sezioni delle tubazioni, che avrebbero potuto limitare i danni.
Intanto, mentre si sta provvedendo a ripulire i canali di areazione rimasti intasati di fuliggine e le sale operatorie, sono già cominciati i lavori di ripristino nel tentativo di renderne agibile e funzionale almeno una per i casi più urgenti, e per non gravare eccessivamente su altre strutture della regione verso cui sono stati indirizzati in questi giorni gli interventi non rinviabili, come il vicino ospedale di Villa d’Agri.

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