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ROSSANO – Un assistente capo della Polizia penitenziaria è stato aggredito lunedì pomeriggio, al rientro delle attività di socialità in comune, da un detenuto ergastolano del circuito ad alta sicurezza, di origine campana, ristretto nella casa di reclusione di Rossano, che l’ha colpito con testate, calci e pugni. L’intervento di altri operatori ha evitato il peggio. Il poliziotto è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale dov’è stato visitato e curato, riportando una prognosi di sette giorni.
A rendere noto l’episodio è stato Gennarino De Fazio, segretario nazionale della Uilpa Penitenziari. «L’ennesima vile ed immotivata aggressione ad un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria, pur rientrando oggettivamente fra i ‘rischi del mestiere’ – ha sostenuto De Fazio – è indice di un processo riorganizzativo dell’Amministrazione penitenziaria che se pur ha consentito di superare le censure della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è ancora lungi dall’essere completato. E se ciò è inconfutabilmente vero su scala nazionale, ancor di più lo è in Calabria dove da oltre 4 anni non viene nominato un Provveditore regionale titolare e dove i circuiti detentivi differenziati, così come il nuovo modello organizzativo solo teorizzato dall’amministrazione centrale, sono un lontano miraggio. Proprio ieri il Consiglio dei Ministri ha nominato Santi Consolo, già procuratore generale a Catanzaro, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria dopo quasi otto mesi di vacanza. Auspico che questa nomina dia nuova linfa all’iniziale progetto riorganizzativo dell’Amministrazione, ma che si faccia tesoro delle numerosissime osservazioni e proposte avanzate in questi mesi dal Sindacato, anche affinché l’immane sacrificio degli eroi silenziosi della Polizia penitenziaria non venga vanificato. La scorsa estate il carcere rossanese è stato oggetto di attenzione mediatica ed istituzionale per presunte irregolarità nella gestione e persino maltrattamenti. In quell’occasione abbiamo preferito tacere nel compiuto rispetto delle istituzioni di cui noi stessi, in altro ruolo, facciamo parte e nella convinzione che ogni accertamento e verifica oltre a rispondere ad elementari richieste di giustizia, democrazia ed umanità dell’esecuzione penale non possa che avvalorare e far emergere la diuturna e meritoria opera che la Polizia penitenziaria svolge in prima linea e quasi in solitudine nelle frontiere penitenziarie. Adesso ci auguriamo che le istituzioni tutte facciano chiarezza ed assumano i consequenziali provvedimenti anche su questo episodio».
«La settimana prossima – ha concluso De Fazio – mi recherò personalmente nella Casa di Reclusione di Rossano per avere esatta e diretta contezza dello stato organizzativo e per portare la solidarietà della Uilpa Penitenziari al collega oggetto dell’ignobile aggressione, a cui auguro sin d’ora una pronta guarigione».

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