Luigi Turco
2 minuti per la letturaUn imprenditore agricolo, Luigi Turco, 62 anni, è morto, ieri, in provincia di Foggia a causa di un incidente stradale causato, secondo quanto spiega Coldiretti della provincia dauna, “dai cinghiali”. È avvenuto sulla strada statale 693 in territorio di San Nicandro garganico. Secondo quanto ricostruito la sua auto si è scontrata con un branco di cinghiali che attraversava la carreggiata. L’organizzazione agricola si stringe attorno alla famiglia.
«Siamo sconvolti e affranti per una vita spezzata, per la morta di Luigi, un nostro imprenditore agricolo fortemente impegnato in campagna ma anche nella vita dell’Organizzazione – spiega Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti – a causa di un fenomeno che denunciamo da anni quale la proliferazione incontrollata dei cinghiali che hanno invaso città e campagne, provocando danni ma anche incidenti stradali per le strade».
«I branchi – sottolinea la Coldiretti regionale – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. C’è chi si è ritrovato un cinghiale in piscina, chi li ha incrociati in mare e anche chi – insiste la Coldiretti Puglia – li ha fotografati mentre si godono la siesta su un materasso abbandonato accanto ai bidoni della spazzatura».
«I cinghiali – sottolinea la Coldiretti – hanno preso possesso del territorio delle aree protette e si sono spinti anche nei centri abitati con segnalazioni nei paesi e nelle grandi città, oltre che nelle aree coltivate. In pericolo – conclude – non ci sono solo le produzioni agricole necessarie per soddisfare la domanda alimentare dei cittadini ma anche la sicurezza delle persone che in alcuni territori sono assediate fin sull’uscio di casa, senza dimenticare gli incidenti stradali ed i pericoli per i mezzi di soccorso». A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte del personale del 118.
Il 62enne è morto all’istante. Turco, noto imprenditore agricolo, lascia una moglie e due figli che lavoravano con lui in azienda. Era famoso per i pachini gialli coltivati con l’acqua del Lago di Lesina. Non appena diffusa la notizia della sua morte, sui social sono comparsi centinaia e centinaia di post a lui dedicati. L’ente “Ferrovie del Gargano” gli ha reso omaggio scrivendo: «Attento conoscitore e custode del Territorio. Con Gino e l’Azienda Agricola Turco abbiamo condiviso tanti momenti facendo marketing per la nostra Terra.
Generoso, affabile, sempre pronto a mettersi in moto e fare squadra. Come pochi». C’è incredulità anche nel mondo agricolo di Capitanata. «Siamo sconvolti e affranti per una vita spezzata, per la morte di Luigi, un nostro imprenditore agricolo fortemente impegnato in campagna ma anche nella vita dell’Organizzazione, a causa di un fenomeno che denunciamo da anni quale la proliferazione incontrollata dei cinghiali che hanno invaso città e campagne, provocando danni ma anche incidenti stradali per le strade», ha dichiarato Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.
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