La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola
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«PER l’Europa è il momento della verità. Quello in corso è uno scontro tra lo stato di diritto e lo stato delle armi, tra democrazie e autocrazie, tra un ordine basato su regole e un mondo di nuda aggressione».
Così è intervenuta la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante la plenaria straordinaria del Parlamento europeo sull’invasione della Russia in Ucraina. In questa corsa contro il tempo i governi europei devono sapere da che parte stare: «Non esiste il centro tra giustizia e ingiustizia», come diceva il leader cileno Radomiro Tomic. È quindi questo il momento anche per l’Europa di dimostrare di stare dalla parte della giustizia, dei più deboli, dei non violenti, degli oppressi e non degli oppressori.
L’APPELLO DI ZELENSKY
L’Europarlamento sostiene l’Ucraina, è favorevole all’ingresso del Paese nella Ue e chiede più sanzioni per la Russia. La stessa Ucraina insiste per un’adesione alla Ue. È un segnale forte, politico, simbolico a cui la Ue è chiamata a rispondere. «Vorrei sentire da parte vostra – ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, intervenendo in video alla plenaria – che la scelta dell’Ucraina verso l’Europa venga incoraggiata. Vogliamo essere membri a pari diritti dell’Unione europea. Stiamo dimostrando a tutti che questo è quello che siamo».
Zelensky ha chiesto alla Ue un impegno forte, non rimandabile: «Provate che siete con l’Ucraina».
LA RISPOSTA EUROPEA
Il Parlamento europeo sembra andare verso questa direzione: «L’Eurocamera riconosce la prospettiva europea dell’Ucraina – ha detto la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola – Come afferma chiaramente la nostra risoluzione, accogliamo con favore la richiesta ucraina per lo status di candidato e lavoreremo per raggiungere tale obiettivo. Dobbiamo affrontare il futuro insieme».
«Sapevamo che ci sarebbe stato un prezzo da pagare ma la tragedia che stiamo vivendo è immane -ha detto Zelensky – Siamo sotto i bombardamenti, sotto l’attacco dei missili, è stata una mattinata tragica questa. Stiamo dando la nostra vita per la libertà. Putin parla di operazioni contro le infrastrutture militari, ma si trattata di bambini, ieri ne ha uccisi 16 con i suoi missili».
Nei giorni scorsi von der Leyen aveva detto: «L’Ucraina è una di noi e la vogliamo in Europa», ma poco dopo era arrivata la replica dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Josep Borrell, che ha chiarito che «non è in agenda nell’immediato», che prima bisogna concentrarsi sul fermare l’aggressione della Russia. Un appello a riprendere le vie diplomatiche arriva dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: «La Russia sta mettendo in atto un terrorismo geopolitico con una guerra ingiusta e non provocata. Torni al tavolo negoziale e ponga fine alla guerra».
Ma sulla richiesta di adesione alla Ue Michel ribadisce che «dovremo essere all’altezza del momento: l’allargamento è un tema difficile, ci sono opinioni diverse, ma la domanda di Kiev è simbolica, politica, forte e credo legittima».
L’AUTONOMIA ENERGETICA
In questi giorni molti hanno espresso dubbi sulle conseguenze per gli interessi legati al gas russo. Su questo, un report del think tank economico Bruegel rassicura: «L’Unione europea è in grado di passare il prossimo inverno senza importazioni di gas naturale russo, evitando gravi danni alla sua economia».
Il blocco di 27 nazioni avrebbe bisogno di ridurre la sua domanda di almeno il 10%-15% se la Russia interrompesse del tutto le importazioni in seguito all’attacco all’Ucraina, Paese di transito per il gas diretto alla Ue, sostengono i ricercatori di Bruegel. Secondo l’analisi, se Gazprom PJSC rispetterà i suoi obblighi contrattuali a lungo termine, lo stoccaggio esaurito dell’Europa potrebbe essere facilmente riempito prima della prossima stagione di riscaldamento.
Da mesi ci sono trattative con Paesi come la Nigeria, il Qatar, il Giappone per rifornimenti di gas. «La Ue deve iniziare a lavorare rapidamente per annullare la dipendenza dal gas russo, anche perché l’Unione non scambia i diritti umani per il gas» insiste Borrell. La Ue sta cercando di paralizzare l’economia russa: «Alla velocità della luce la Ue ha adottato il più grande pacchetto di sanzioni della sua storia. Sono consapevole che questo avrà un costo anche per la nostra economia. Ma credo che gli europei capiscano che dobbiamo opporci a questa aggressione» ha detto Von der Leyen.
Negli ultimi giorni il Cremlino ha arrestato 6mila manifestanti russi contro l’invasione in Ucraina: «C’è un’altra Russia dietro i carri armati di Putin e noi dobbiamo tendere la mano verso questa Russia» conclude Von der Leyen.
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