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Papa Francesco

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ROMA – “2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, Giornata di preghiera e digiuno per la pace in #Ucraina. #PreghiamoInsieme”.

Lo ricorda Papa Francesco nel suo ultimo tweet. Oggi Mercoledì delle Ceneri, ci sarà una giornata di preghiera e digiuno per la pace, promossa da Bergoglio: “In questi giorni siamo stati sconvolti da qualcosa di tragico. Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada e non smettiamo di parlare, anzi, supplichiamo Dio più intensamente”, ha detto

“Oggi entriamo nel tempo di Quaresima. La nostra preghiera e il digiuno saranno una supplica per la pace in Ucraina, ricordando che la pace nel mondo inizia sempre con la nostra conversione personale, alla sequela di Cristo” ha detto Papa Francesco nel saluto ai fedeli di lingua francese durante l’udienza generale di questa mattina.

Da due giorni il Papa usa il suo account Twitter per diffondere appelli in russo e in ucraino. Anche l’arcivescovo cattolico di Mosca, mons. Paolo Pezzi, avanza l’ipotesi che il Vaticano o lo stesso Pontefice possa essere “un valido punto di mediazione ad alto livello”. “Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza, perché chi ama la pace”, aveva ricordato Francesco dopo l’Angelus citando la Costituzione italiana, “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

“Chi fa la guerra dimentica l’umanità”, ha tuonato il Papa argentino, che ha aggiunto: chi attacca “non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto gli interessi di parte del potere, si affida alla logica diabolica e perversa delle armi”. In ogni conflitto, ha osservato Francesco, la vera vittima è “la gente comune, che paga sulla propria pelle le follie della guerra”. Il Papa pensa agli anziani, a quanti in queste ore cercano rifugio, alle mamme in fuga con i bambini: “Sono fratelli e sorelle per i quali è urgente aprire corridoi umanitari, fratelli che vanno accolti. Col cuore straziato per l’Ucraina, Francesco ha chiesto di non dimenticare gli altri teatri, lo Yemen, la Siria, l’Etiopia. “Ripeto, tacciano le armi”.


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