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MATERA – Salvaguardare il tessuto delle piccole e medie imprese locali che operano nel settore dei lavori pubblici, con particolare riguardo per quelli stradali. Questo il tema al centro dell’incontro promosso da Confapi Matera tra i vertici dell’associazione, le imprese che operano nella segnaletica stradale e il compartimento Anas di Basilicata.
Il presidente della sezione edili, Michele Molinari, dato atto all’ingegner Roberto Sciancalepore della volontà dell’Anas di sostenere insieme all’associazione un’interlocuzione all’insegna del dialogo, ha sottolineato l’urgenza di perseguire l’obiettivo comune di tutelare il territorio guardando con attenzione anche alle piccole e medie imprese. Il presidente ha infatti evidenziato come la sofferenza delle grandi imprese vincitrici degli appalti finisca per scaricarsi quasi completamente sui fornitori e subappaltatori. È noto che i subappaltatori, ma soprattutto i fornitori, sono l’anello debole della catena in quanto scarsamente tutelati dalle norme legislative e contrattuali, quando non debbano anche scontrarsi con l’atteggiamento poco collaborativo dei committenti.
Solo in provincia di Matera, sono numerosi gli esempi in cui le grandi imprese hanno accumulato debiti verso fornitori e subappaltatori, lasciando i primi sul lastrico perché privi di tutela giuridica e destinando ai secondi le briciole che residuano dalle ormai abusate procedure di concordato preventivo.
La normativa vigente prevede il pagamento diretto dei subappaltatori. Per i fornitori la situazione è peggiore, non avendo essi altra tutela giuridica se non quella meramente civilistica delle procedure esecutive. Questione che si risolverebbe con un atteggiamento più vigile da parte dei committenti e con l’inserimento nei bandi di gara delle clausole del pagamento diretto dei subappaltatori e dei fornitori. La prima è prevista dalla legge, ma per avere efficacia deve essere inserita nel bando di gara; la seconda deve essere il frutto di un’azione di sensibilizzazione verso i grandi committenti perché venga inserita nella lex specialis o – ancora meglio – deve essere oggetto di apposita modifica legislativa.
Gli imprenditori hanno poi chiesto all’Anas di valutare strumenti in grado di ampliare le occasioni di lavoro e, quindi, consentire anche alle imprese minori di partecipare alle gare d’appalto. Opportunità che si aprirebbero sia con la suddivisione in lotti degli appalti, che attraverso l’introduzione della categoria della segnaletica nei bandi per le grandi opere.
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