La protesta a Cosenza
2 minuti per la letturaCOSENZA – Sono in piazza i lavoratori della Abramo Cc, per le mancate retribuzioni della mensilità di gennaio e che vantano crediti anche risalenti all’anno 2020.
Si tratta di 1500 lavoratrici e lavoratori che a tutt’oggi continuano a prestare la loro professionalità nonostante stiano, dal 2019, vivendo in un clima di perenne incertezza sul loro futuro lavorativo.
Per questi motivi le Segreterie Regionali della Calabria di SLC CGIL, FISTel CISL e UILCom UIL, a sostegno dello stato di agitazione già proclamato, hanno calendarizzato un pacchetto di iniziative di protesta che ha previsto ieri l’incontro col presidente del Tribunale La Malfa e con lo sciopero odierno con contestuale presidio presso le prefetture di Crotone e Cosenza e di fronte alla sede della Abramo Holding a Catanzaro.
A CROTONE
In centinaia le persone che davanti alla Prefettura di Crotone hanno manifestato stamattina per protestare per la vertenza dei lavoratori della Abramo customer care, da mesi senza stipendio e, soprattutto, con poca chiarezza sulle prospettive future. “Lavoro, diritti, dignità e rispetto”: le parole che caratterizzano gli striscioni che campeggiavano, accompagnate da bandiere e slogan in cui si evidenziano le colpe imputate alla proprietà di quella che era la più grande fonte occupazionale della città e dalla provincia.
La partecipazione massiccia all’iniziativa è la testimonianza lampante di come la vertenza Abramo non sia come una delle tante che il territorio, purtoppo, ha vissuto in questi anni, in termini di lavoro, ma è definita “la madre di tutte le vertenze”. E lo è non solo per i numeri di lavoratori coinvolti, 1.100 nella sola Crotone e territorio, ma anche per l’importanza sociale che l’azienda ha avuto, nata come fonte di rinascita, dopo la drammatica alluvione subita dalla città che ha contato sei morti nel 1996. Un patrimonio occupazionale che si è eroso nel tempo e che ora sta vivendo una tragica svolta finale, che rischia di mettere in ginocchio la città intera ed il territorio provinciale, già alle prese con una crisi devastante.
Se ne sono resi conto anche i commercianti della città, che hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza ai lavoratori di Abramo, abbassando le serrande dei loro negozi, dalle 10,30 alle 11,30 di stamattina. Presenti al sit in le varie sigle sindacali, rappresentanti istituzionali, come i sindaci di Crotone, di Rocca di Neto, di Casabona, di Cirò Marina (anche in qualità di presidente della Provincia di Crotone), di Strongoli e Scandale.
Come è stato sottolineato nel corso dei vari interventi, la partita più importante, adesso, si svolgerà al Mise, che ha responsabilità di far fronte a questa vertenza e di dare risposte concrete ai lavoratori ma anche all’intero territorio crotonese. Intanto al Comune di Crotone è stato convocato nel pomeriggio il tavolo di garanzia per la vertenza Abramo, già attivo da tempo, con la presenza di parlamentari del territorio, che dovrebbero illustrare l’esito degli ultimi incontri avuti con il Ministro.
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