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Il primo murales apparso a Polistena

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POLISTENA (REGGIO CALABRIA) – L’arte, la provocazione e lo scandalo si incontrano in un piazzale di Polistena dividendo l’opinione pubblica sui confini tra la libertà d’espressione ed espressione artistica. Qualche giorno fa la cittadina pianigiana si è svegliata ammirando il murale realizzato da un artista al momento sconosciuto che ha raffigurato un “putto”, uno di quei bambini nudi spesso raffigurati nelle fontane, con una banana al posto del pene.

Un’opera in pieno stile Banksy, il misterioso writer inglese conosciuto in tutto il mondo, disegnata nel cuore pulsante della città ritenuto però «molto volgare» dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Tripodi che ne ha immediatamente ordinato la cancellazione tramite una mano di vernice.

Una decisione che ha scatenato tra i cittadini il dibattito su censura e la libertà di espressione. C’è stato chi non ha fatto nemmeno caso alla presenza dell’opera, chi ne ha approfittato per scattare qualche foto e ne ha apprezzato la fattura e anche chi ha reputato il murales un po’ troppo spinto. Quest’ultima è la posizione che ha preso difeso l’amministrazione comunale guidata da Michele Tripodi che ha subito proceduto con la cancellazione del graffito.

Una storia, però, che non è giunta alla sua fine con una “pennellata riparatoria”, in quanto dopo qualche giorno sopra la vernice utilizzata per eliminare il vecchio murales ne è apparso uno nuovo.

La determinazione e la fantasia del writer non si sono fermati davanti alla “censura” e questa è apparsa una leonardesca Monna Lisa, accompagnata da una chiara e satirica scritta: “se venite a Polistena non toccate le banane”, quasi a sbeffeggiare la decisione presa dall’amministrazione comunale.

I murales apparsi in città sono chiaramente ispirati all’opera del celebre artista inglese, la cui vera identità è tutt’ora sconosciuta. La caratteristica principale del celebre e imitato writer è proprio l‘irruenza nei propri lavori che esaltano uno spirito satirico riguardo argomenti sociali, culturali, etici e politici. Inoltre, si aggiunge a questo che “la banana” è un oggetto ricorrente in Banksy, come dimostra il celebre murales che ritrae i due personaggi principali del famoso film “Pulp fiction” che brandiscono due banane al posto delle pistole.

Effettuare graffiti è dai molti criticato e giudicato come atto vandalico in quanto soventemente vengono “imbrattati” mezzi pubblici, edifici e tante volte strutture di interesse storico e artistico, ma molti lo ritengono uno strumento di espressione, valorizzazione e promozione dell’immagine del territorio.

In ogni caso, nel giustificare la cancellazione del “putto”, il sindaco Michele Tripodi ha comunicato che il comune ha ricevuto un finanziamento di 5 mila euro per avviare un progetto ed intervenire con la street art in alcuni luoghi rappresentativi del paese. Ma la decisione di cancellare il putto sta facendo storcere il naso a molti.

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