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SOLO cinque furti lo scorso luglio, un altro sventato appena un mese fa. Via Tirreno è ormai terreno fertile per i topi d’appartamento. Un paio di giorni fa l’ultimo furto, facendo salire gli episodi a quota sette nel giro di 5 mesi.
E Potenza non è certo città notoriamente vittima della micro criminalità, né tantomeno si estende su un territorio talmente vasto da impedirne la copertura da un punto di vista della sicurezza. Per questi motivi i residenti del quartieri ritengono la situazione inaccettabile. L’ultimo furto si è verificato tra le 11 e mezzogiorno e questa volta è andato a buon fine. Hanno rubato il corredo della figlia prossima al matrimonio, l’oro e il denaro a portata di mano. Le modalità sono sempre le stesse.
Strani movimenti in automobile prima, un giro disinvolto nel palazzo – sembra che uno della banda si sia perfino fermato a chiacchierare indifferente con qualche coinquilino incontrato per caso – serratura manomessa e via libera. Questa volta, a differenza del caso sventato, i residenti del quartiere non sono riusciti a chiamare in tempo le forze dell’ordine e a fermare i ladri, secondo i testimoni più di uno e con accento dell’est.
Sono veramente stanchi gli abitanti di Rione Cocuzzo. Stanchi di non vivere sereni e tranquilli. Di fare la guardia ai propri appartamenti, darsi perfino il cambio in casa affinché sia sempre piantonata.
Già la scorsa estate avevano lanciato un appello alle forze di polizia e ai carabinieri attraverso Il Quotidiano perché si intensificassero i controlli. Un appello lanciato nel vuoto se tornano, oggi, a ribadire con più forza che «urgono provvedimenti immediati. Qualche pattuglia che giri di giorno e di notte – dicono – se necessario installare delle telecamere. Ci sentiamo abbandonati». A preoccupare i cittadini sono anche i piccoli furti seriali e gli atti di vandalismo che in quest’ultimo periodo sono piombati sulla città.
Dagli appartamento di via Tirreno alla scuola elementare “G. Rodari” di Bucaletto, questa qualche giorno fa vittima di delinquenti che hanno rotto i vetri dell’ingresso e imbrattato alcuni muri interni. Il copione si ripete. Perché anche nella scuola, come in via Tirreno, gli eventi sono recidivi. In passato sono stati rubati computer, macchine del caffè.
Gli abitanti anche in questo caso chiedono più o meno formalmente dei presidi delle forze dell’ordine più stabili, dalle pattuglie alla sede di una stazione dei vigili urbani. Ma le istituzioni sembrano fare orecchie da mercante.
Non hanno ancora un volto, infine, i banditi che rubano pneumatici e cerchioni alle utilitarie in diversi punti. Un fenomeno che sta emergendo a macchia di leopardo: Macchia Romana, Bucaletto, Francioso, Chiachietta, piazza Zara. Agiscono di notte, indisturbati, con un semplice cric. Se a ciò si aggiungono i casi sempre meno isolati di bullismo, anche in strada – basti pensare a quanto accaduto ad alcuni ragazzini malmenati la sera di Halloween da un gruppo più grande a Macchia Romana probabilmente per intascare l’eventuale bottino di “dolcetto o scherzetto – è sempre più evidente che la crisi economica porta con sé strascichi di una crisi di valori difficili da ripristinare.
Forse anche in questo caso, come per i conti in disordine del Comune di Potenza, servirebbe una task force per ristabilire il significato culturale della parola legalità.

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