Maria Liberata Manfredi con il sindaco Sergio Ferrari
2 minuti per la letturaCIRO’ MARINA (CROTONE) – Una ragazza trentenne con difficoltà motorie ha aspettato quindici anni che prevedessero un montascale all’interno dell’edificio dell’Aterp, in cui abita, sito in via Roma. La ragazza si chiama Maria Liberata Manfredi, e si sposta in carrozzina.
«Mi sono sacrificata per tanti anni- racconta- ci sono venti gradini alti nel nostro condominio, due rampe di scale, e quattro gradini fuori, ero costretta a sedermi sui gradini, calpestati dagli altri inquilini, per arrivare fino alla porta di casa mia o per uscire».
Si ritrovava sempre con gli abiti coperti di peli di cane. Sua madre, Giuseppina Mennella, precisa: «Naturalmente, Maria si aggrappava a me per sedersi, salire e scendere le scale, eppure sbatteva sempre contro un angolo, io ho un osso lesionato per il peso che gravava sul mio braccio, ma i dolori peggiori li ha dovuti sopportare mia figlia».
Cos’è accaduto adesso? «Hanno appena montato il montascale, è dovuto entrare nel municipio il sindaco Sergio Ferrari per risolvere il problema, nessun altro sindaco prima di lui ha preso a cuore la situazione», risponde mamma Giuseppina. Che ha voluto a tutti i costi che il sindaco Ferrari si facesse fotografare accanto a Maria per rendere pubblico il suo sentimento di riconoscenza. Ferrari sottolinea, però, di aver fatto solo il suo dovere.
«Il montascale non è una concessione, ma un atto dovuto- puntualizza il primo cittadino- io sono molto contento e molto soddisfatto per la ragazza, vorrei che i miei ringraziamenti arrivassero al commissario straordinario dell’Aterp, l’avvocato Paolo Petrolo, in quanto ha fatto in modo che i tempi si restringessero al massimo». Maria è felicissima. Sua madre adesso spera che la ragazza abbia voglia di uscire più spesso. «Non vuole uscire mai, se non per le visite mediche», si rammarica.
A questo punto si apre un altro capitolo. Maria non ha amici. «Non ho amiche- confessa- le mie coetanee non mi rendono partecipe di niente». Un’altra nota dolente sono le spese per la fisioterapia. «Un fisioterapista mi ha chiesto 50 euro per 40 minuti di fisioterapia, un suo collega 10 euro in più», puntualizza mamma Giuseppina. «Due volte la settimana- aggiunge- la porto a Crotone».
La donna confida nella riapertura della piscina comunale per assicurare l’attività motoria alla figlia. Ha ricevuto delle rassicurazioni in tal senso dal sindaco Ferrari. Dalla vicenda emerge un grande legame tra la madre, una donna molto intelligente e coraggiosa, e Maria, che ha innumerevoli capacità ma sembra essersi rassegnata ad una condizione di solitudine sociale.
Interpellato in merito, il consigliere comunale delegato alle politiche sociali, Gianni Notaro, spiega: «Abbiamo inserito tutti i progetti per l’inclusione sociale dei bambini e dei ragazzi speciali nel Piano di zona, stiamo aspettando che la Regione ce l’approvi». Maria, che è felice per il montascale, dopo aver sopportato sofferenze inenarrabili, ha diritto ad avere la migliore qualità di vita possibile e una vita sociale.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA