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Le operazioni di recupero delle vittime dalle foibe

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Un seminario dal titolo “L’esodo giuliano-dalmata in Terra di Bari. Luoghi della memoria e testimonianze” per non dimenticare una tragedia che appartiene alla storia dell’umanità e che contò fra le vittime anche 198 pugliesi.

Così ieri è cominciata la mattinata in consiglio regionale nel corso della quale è stato ricordato l’orrore delle foibe avvenuti durante e dopo la seconda guerra mondiale nel corso del quale sono state uccise più di 350 mila persone fra giuliani e dalmati italiani.

Dopo i saluti istituzionali del Prefetto di Bari, Antonia Bellomo, quelli della Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone,
Tema centrale dell’incontro, l’esodo giuliano-dalmata una delle difficili conseguenze dei nuovi equilibri europei creatisi alla fine del secondo conflitto mondiale.

L’arrivo in Puglia di oltre trecentomila profughi e rimpatriati provenienti dalle zone dell’Istria, dalla Dalmazia come anche dalla Grecia, ha aperto una pagina importante nelle vicende del territorio, dove vennero istituiti diversi Centri Raccolta Profughi.

Le testimonianze di quegli eventi e luoghi della memoria, come gli ex Centri Profughi in Terra di Bari, ci permettono oggi continui percorsi di ricerca, di riflessione e di confronto.

La conoscenza, soprattutto a scuola, è stata al centro dell’iniziativa del sindaco di Terlizzi, Gemmato, che insieme all’assessore alla Cultura Lucrezia Chiapparino ha donato alle scuole elementari e medie testi dedicati alla lotta contro il razzismo e al Giorno del Ricordo.

Rosa Vendola vittima terlizzese del genocidio

In particolare, la giunta comunale, ha voluto rendere omaggio a una cittadina che rientra nelle centinaia di migliaia di vittime.
A Rosa Vendola, terlizzese infoibata è stata infatti dedicata una targa commemorativa da collocare nella sua casa natìa che si trova in via De Vanna.

Centrale tra le iniziative della giornata, la commemorazione della giovane insegnante in un asilo di Trevignano, in Veneto, vittima del genocidio a soli 46 anni. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, della donna non si ebbero più tracce. Nel 1962 fu dichiarata la sua morte.

«Esercitiamo il dovere della memoria – ha detto il sindaco Gemmato – attraverso il ricordo di quei volti e la rievocazione della storia dei nostri martiri». Il Comune di Terlizzi ha deciso inoltre di collocare volumi a tema nelle librerie all’aperto che si trovano in via Roma e nel borgo di Sovereto per lo scambio gratuito dei libri.

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