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POTENZA – L’anatomopatologo Francesco Introna, consulente nominato dalla Procura di Potenza, per sciogliere ogni eventuale dubbio sul giallo della morte del commissario di polizia Anna Esposito, ha chiesto una proroga per analizzare alcuni importanti elementi al fine di stabilire se il commissario di Polizia si sia uccisa o sia stata uccisa. È quanto emerso nel corso dell’incontro, svoltosi a Bari all’istituto di medicina legale, con gli altri consulenti di parte nominati dalla famiglia Esposito e dall’unico indagato – il giornalista Luigi Di Lauro – per analizzare e confrontarsi sugli esami autoptici eseguiti sui resti del corpo di Anna lo scorso 2 dicembre a Cava dei Tirreni.
La richiesta di proroga potrebbe riguardare ulteriori accertamenti sulla lesione dell’osso ioide. Stando alle indiscrezioni emerse all’indomani dell’esame autoptico eseguito lo scorso 2 dicembre, infatti, l’arco anteriore della cartilagine della laringe «era ormai completamente biodegradato» e per i consulenti tecnici questo poteva essere un particolare importante da analizzare. Nessuna apparente lesione alle vertebre, ma la possibile presenza di «ecchimosi».
L’anatomopatologo Francesco Introna non si è mai sbilanciato sull’esito degli esami effettuati lo scorso 2 dicembre nell’obitorio dell’ospedale “Giovanni da Procida” di Salerno.
«Da quanto ho visto non credo che quella dell’omicidio sia una pista percorribile», ha dichiarato l’avvocato Leonardo Pinto, difensore di Luigi Di Lauro, l’ex compagno della poliziotta che si è sempre dichiarato innocente. L’avvocato Angela Cisale, che rappresenta la famiglia Esposito, ha commentato: «Noi non cerchiamo a tutti i costi un assassino. Pretendiamo di sapere cosa è accaduto quella sera nell’alloggio di Anna».
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