La centralina mobile parcheggiata
3 minuti per la letturaBARLETTA – Seimila euro. A tanto ammonta il preventivo dell’intervento per l’alimentazione elettrica della centralina mobile per il monitoraggio dell’aria a Barletta, parcheggiata sulla vecchia pista di atletica del plesso scolastico del VII circolo di via dei Pini. Fatta la stima dei costi, chiesta dal comune a Bar.s.a. più di una settimana fa, ora si attende di capire cosa sarà deciso. Le alternative sono tre: accettare il preventivo e realizzare l’allacciamento sotto traccia, dalla cabina elettrica a dove è parcheggiato il mezzo mobile; tornare sulla prima ipotesi di collocare la centralina a ridosso della cabina, all’ingresso della scuola, ipotesi avversata dall’istituzione scolastica; individuare un’altra sede idonea.
La prima ipotesi, infatti, appare dispendiosa, per una centralina che, essendo mobile, deve stazionare lì per alcuni mesi al massimo; la seconda aprirebbe uno squarcio nei rapporti fra scuola e Comune, essendo contestata dalla dirigente scolastica, che nutre remore sulla sicurezza della presenza del mezzo in un luogo di passaggio e stazionamento di alunni e genitori; la terza rischierebbe di allungare ulteriormente i tempi, dovendo vagliare la scelta di una nuova collocazione Arpa Puglia, che neanche sapeva, fino a dicembre scorso, che la centralina si trovasse in quel sito.
Peccato che, mentre le parti coinvolte si arrovellano in questo rompicapo senza uscirne da mesi, la centralina è spenta e non fa alcun rilevamento da luglio 2021. E intanto i dati che riguardano l’inquinamento atmosferico in città, secondo il rapporto Mal’aria di Legambiente, non sono per nulla confortanti, con Barletta che presenta dei valori di PM 10, PM 2,5 e Biossido di azoto allarmanti e ben al di sopra dei limiti previsti.
Ora più che mai sarebbe stato utile, oltre che opportuno, avere più punti di rilevamento e mappare zone e inquinanti in tutto il territorio. Sono di questi giorni, fra l’altro, sempre più insistenti e numerose le segnalazioni di residenti fra via Andria e via Callano, che hanno anche immortalato con riprese video e foto, fumi e bagliori notturni e hanno denunciato la presenza di polvere scura all’esterno delle loro abitazioni e sui balconi.
«Questo non è un problema che riguarda alcuni cittadini o alcune zone, perché l’aria che respiriamo è la stessa per tutti e tutti dovremmo preoccuparcene», dice uno dei residenti, Antonio D’Azzaro. «Quello che da un po’ di tempo sta emergendo – commenta Michele Cianci, presidente del Comitato Operazione aria pulita – è un quadro che allarma i cittadini che si sentono sempre più abbandonati perché non hanno risposte da nessuno. A tal proposito – aggiunge Cianci – il Comitato trova privo di senso, dal punto di vista del cittadino, che Arpa abbia una sede a Barletta alla quale non ci si può rivolgere, non trattandosi di uno sportello.
La scorsa amministrazione comunale ha concesso dei locali importanti nel centro città per i quali i contribuenti pagano ma che a quegli stessi cittadini non serve per segnalare problemi, come l’aria irrespirabile dei giorni scorsi, e aspettarsi, legittimamente, che qualcuno faccia delle verifiche». «Chiederò formalmente l’intervento del prefetto, del commissario straordinario e della Procura», conclude Cianci.
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