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Il premier Mario Draghi

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Ministri a rapporto dal premier Draghi, in Cdm, sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: entro giugno il governo dovrà portare all’esame di Bruxelles 45 obiettivi, cui è vincolato il secondo assegno dei fondi europei del Next Generation Ue da 24,13 miliardi. Nella seconda parte dell’anno dovranno esserne centrati 55, per poter incassare la terza rata da 24,83 miliardi. In tutto 100 obiettivi – 83 milestone e 17 target – per 45,9 miliardi.

E intanto la Commissione europea sta esaminando la relazione sui progetti di investimento e le riforme targati 2021- 51 misure in tutto – presentata dal governo a fine anno insieme alla richiesta del pagamento della prima rata da 24,1 miliardi, attesa entro marzo.  Il presidente del Consiglio ha quindi deciso di serrare i ranghi e fare subito un tagliando al programma di quest’anno, anche per mettere in luce eventuali criticità che potrebbero richiedere aggiustamenti in corso d’opera. Ma soprattutto avviare la macchina degli investimenti che dovranno sostenere la ripresa economica che deve anche “tenere” non solo di fronte alle turbolenze economiche in atto – inflazione, caro-bollette – ma anche a quelle politiche: un esempio del clima è l’abbandono del Cdm da parte della Lega in disaccordo sul Dl con le misure anti Covid.

Ogni ministro è stato chiamato a fare il punto sullo stato d’avanzamento degli obiettivi di propria competenza. Qualcuno è al passo, qualcun’altro un po’ più indietro. Ma il giudizio sullo stato d’attuazione è sostanzialmente “positivo”: 3 dei 45 obiettivi in programma per il primo semestre – su questo verteva l’esame in Cdm – sono stati conseguiti.

A fine gennaio, secondo il report illustrato a Palazzo Chigi, sono stati emanati, da parte delle amministrazioni titolari degli interventi, 113 bandi e avvisi per un importo complessivo pari a circa 27,86 miliardi. Sono 48 i bandi aperti, per un valore pari a 23,17 miliardi.

Passiamo ai compiti dei singoli ministeri: spending review e riforma dell’amministrazione fiscale sono gli obiettivi che il Mef dovrà centrare nei prossimi sei mesi. Nel primo caso si tratta di metter mano a una revisione annuale della spesa nel periodo 2023-2025, “che consenta risparmi di bilancio diretti a sostenere le finanze pubbliche e/o a finanziare una riforma fiscale o riforme della spesa pubblica favorevoli alla crescita”.

Nel secondo caso si punta a incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali (tax compliance). Si prevede, tra le altre cose, la creazione della banca dati e dell’infrastruttura informatica dedicata per il rilascio della dichiarazione precompilata Iva. Si dovrà procedere alla riforma dell’attuale legislazione per “garantire sanzioni amministrative effettive contro gli esercenti privati che rifiutino il pagamento elettronico”.

Al ministero della Transizione ecologica fa capo il maggior numero di progetti iscritti nel programma del primo semestre. Dall’energia rinnovabile all’idrogeno, dalla mobilità sostenibile alla tutela del territorio e delle risorse idriche: Roberto Cingolani dovrà centrare 11 milestone. Tra questi rientra la digitalizzazione dei parchi e le aree marine protette (gli investimenti previsti ammontano a 100 milioni), l’assegnazione dei contratti di ricerca e sviluppo sull’idrogeno (160 milioni), l’entrata in vigore degli incentivi fiscali sulla sua produzione e consumo di idrogeno verde e del decreto ministeriale per il programma nazionale per la gestione dei rifiuti, l’appalto per la costruzione di stabilimenti industriali per la produzione di elettrolizzatori (450 milioni); l’operatività delle misure per l’adozione della strategia nazionale per l’economia circolare; la semplificazione delle procedure per gli interventi di efficientemente energetico. Alcuni dei bandi che vi sono collegati sono in corso di definizione come quello per lo sviluppo del bio-metano, per gli interventi su resilienza climatica reti e per la promozione della cultura e della consapevolezza su temi e sfide ambientali.

Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha assicurato che è in dirittura d’arrivo l’integrazione delle risorse – 300 milioni – del Fondo Nazionale per l’Innovazione, lo strumento gestito da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere lo sviluppo del venture capital in Italia: è stato definito sia il decreto ministeriale che disciplina la politica di investimento del fondo, sia il conseguente accordo finanziario.

Il ministero del Lavoro dovrà portare a compimento la mappatura degli insediamenti abusivi, “rifugio” del caporalato e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e c’è da adottare il decreto ministeriale per l’assegnazione delle risorse. Il secondo milestone, “House First” (la casa innanzitutto), prevede l’adozione di un piano operativo che definisca i requisiti dei progetti che gli enti locali devono presentare per l’assegnazione di alloggi da destinare a finalità sociali.

E’ prevista entro marzo la firma del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, sulle convenzioni con gli enti locali – Regioni, Comuni, Città metropolitane – che si sono aggiudicati i 2,8 miliardi per i progetti di rigenerazione urbana del Pinqua (Piano innovativo nazionale per la qualità dell’abitare), mentre, fanno sapere dal Mims, è stata già avviata la semplificazione e il rafforzamento della governance nel settore idrico e anticipata la riforma per la semplificazione delle procedure per la pianificazione strategica portuale prevista entro fine dicembre.

Il ministro della Transizione digitale dovrà portare a compimento il completamento e il miglioramento della rete nazionale ultraveloce e di telecomunicazione 5G su tutto il territorio nazionale. Per farlo ha 6,7 miliardi che finanziano 5 bandi. In particolare, sono state stanziate risorse per portare la connettività a 1Gbps (Piano ‘Italia a 1 Giga’) a circa 8,5 milioni di famiglie, completare il Piano ‘Scuola connessa’, per assicurare la connessione in fibra a 1 Gbps ai 9.000 edifici scolastici rimanenti; assicurare connettività adeguata agli oltre 12.000 punti di erogazione del servizio sanitario nazionale, dotare 18 isole minori di un backhauling sottomarino in fibra ottica; incentivare lo sviluppo e la diffusione dell’infrastruttura 5G nelle aree mobili a fallimento di mercato.

Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, sta scrivendo i decreti attuativi della riforma del pubblico impiego. In particolare si lavora, tra l’altro, allo snellimento dei concorsi, l’estensione delle funzionalità del portale del reclutamento InPA, il rinnovo dei Contratti nazionali (a opera di Aran) per le funzioni centrali, sanità ed enti locali. Brunetta ha già avviato le attività in materia di semplificazione previste entro fine anno.


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Stefano Mandarano

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