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Checco Zalone sul palco con Amadeus

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SANREMO (IMPERIA) – Uno dei due momenti topici della seconda serata era senz’altro di Checco Zalone, pseudonimo di Luca Pasquale Medici, in questa 72a edizione della kermesse canora. Il 44enne cabarettista, regista, attore, cantante, musicista, all’Ariston per la prima volta in carriera, ogni cosa che fa genera un ritorno incredibile, che sia un film (cinque titoli per un incasso complessivo di 220 milioni di euro, di questi cinque quattro sono nella top-ten dei film col massimo botteghino in Italia), uno spot sociale politicamente scorretto e quanto mai efficace per i malati di Sla o il video pro-vaccino con il premio Oscar Helen Mirren.

Ogni sua uscita diventa tormentone e spesso polemica, la sua ironia può essere letta erroneamente dal lettore superficiale, tanto che all’epoca de La vacinada c’era chi aveva sollevato il sopracciglio alla frase “Oh vacinada / io faccia a faccia sta veccia muchacha/ immunizada” senza capire che l’umorismo di Zalone era condiviso dalla stessa protagonista classe 1945.

Amadeus lo annuncia, ma lui sul palco non c’è, è in platea, parte alta, dicendo che lui parte dalla sua gente. Poi va sul palco e finge di essere commosso: «Tanto qui piangono tutti. Sono un ragazzo di provincia che viene da un piccolo paesino, da Capurso. Sì, forse ho avuto un po’ di fortuna e mi chiedo se l’abbia meritata. Poi guardo te (Amadeus) e dico che me lo merito e come. Grazie a nome di tutti gli italiani perché ci fai sentire tutti geni».

Zalone continua a prendere in giro Amadeus: «L’ho conosciuto in questi tre giorni, pensavo fosse incapace invece ha ritmo, la scelta nelle canzoni. Bella l’idea di Ornella Muti doppiata da Maria De Filippi. Brave anche le altre conduttrici che ti ha imposto Giovanna (la moglie)». Quindi affonda proprio sulle conduttrici: «L’unica cosa è che manca la donna scema classica di Sanremo».

Il comico pugliese ha fatto brandelli di tutti gli stereotipi e ha parlato senza filtri sul palco del teatro di depilazione e omosessualità ma non ha risparmiato nemmeno Amadeus per quando definì Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi, donna in grado di fare un “passo indietro” prima di iniziare il Festival nel 2020. «C’è un maschilismo endemico ma stiamo cambiando, i pregiudizi non si scrostano con un detersivo», ha poi aggiunto Zalone, concludendo la gag con un deciso «non siamo mica tutti donne». Davanti alle proteste di Amadeus, Zalone ha chiosato: «Non lo hai detto ma lo hai pensato».

Checco Zelone prosegue nel suo monologo raccontando una favola di Cenerentola alla calabrese in chiave lgbtq. «Una fiaba narrata in Calabria così anche al sud sono contenti e possiamo dire terroni». E così, accompagnato da un divertito e sorridente Amadeus, voce narrante al leggio, racconta la sua storia lgbtq ambientata in Calabria: protagonista è Oreste, trans brasiliano che viene invitato al ballo a corte. È colpo di fulmine con il principe, ma il re omofobo non vuole: peccato però che il sovrano sia un «cliente affezionato» di Oreste. «Stiamo facendo servizio pubblico», graffia Checco Zalone.

Infine, il “vulcanico” show man pugliese ha reinterpretato in chiave ironica “Almeno tu nell’Universo” per una denuncia omofoba. «Sao la gente è strana, c’è chi vuole la banana, chi la fragola», uno dei versi della canzone di Zalone, che poi conclude con l’ennesimo doppio senso: «Se ci sono denunce, querele, interrogazioni parlamentari, il foro di competenza è di Amadeus».


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