Indagini della guardia di finanza
2 minuti per la letturaCROTONE – Percepiva la pensione di invalidità per cecità totale, ma ha preso parte a una rissa nei pressi dell’ospedale di Crotone. Grazie all’analisi dei filmati ripresi dai sistemi di sorveglianza della struttura è stato possibile verificare come durante la colluttazione l’uomo infliggesse e schivasse colpi senza alcuna difficoltà. Ora la Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso a suo carico dal Gip presso il Tribunale della città calabrese su richiesta della locale Procura della Repubblica, sequestrando beni mobili e denaro fino alla concorrenza di circa 60 mila euro, pari al profitto del reato di truffa ai danni dell’Inps. Il protagonista della vicenda è un trentunenne veronese residente a Crotone.
Il provvedimento rappresenta l’epilogo di una minuziosa attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle del Nucleo di polizia economico-finanziaria chiamate dalla procura ad approfondire la posizione dell’indagato che aveva preso parte alla rissa avvenuta nei pressi del pronto soccorso della città insieme ad alcuni familiari contro altre persone.
Le indagini hanno, inoltre, consentito di ricostruire tutto l’iter istruttorio che ha portato l’uomo ad avere il riconoscimento dell’invalidità per cecità assoluta con i conseguenti benefici assistenziali che, secondo la ricostruzione degli investigatori, non sarebbero mai dovuti essere erogati.
E’ stata passata al setaccio tutta la documentazione medica prodotta dall’interessato per l’ottenimento della prestazione assistenziale. In questo modo è stato appurato che l’uomo, dopo aver ricevuto il parziale diniego dall’Inps di Parma, dove in quel periodo era residente, che gli aveva concesso la pensione di invalidità ma non l’indennità di accompagnamento, aveva presentato una nuova richiesta, questa volta all’Inps di Crotone al quale, per superare l’ostacolo della competenza territoriale, ha dichiarato di essere residente nella città pitagorica benché non fosse vero.
Con questo espediente il falso cieco è riuscito a farsi riconoscere, oltre alla pensione di invalidità civile per cecità totale, la relativa indennità di accompagnamento, incamerando, dal 2018 e fino ai primi mesi del 2021, benefici economici per circa 60 mila euro.
In tale contesto – sottolineano gli inquirenti – appare singolare l’evento eccezionale della fulminea ripresa della vista che l’indagato, di propria iniziativa, a fine 2020, per motivazioni ancora da chiarire, ma forse sospettando di essere sotto indagine, ha comunicato all’ente previdenziale per l’aggiornamento della sua posizione clinica. La gravità degli indizi raccolti ha indotto il pubblico ministero a contestare all’indagato il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e a richiedere al Gip il sequestro, anche nella forma per “equivalente”, di beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie per l’esatto ammontare delle somme percepite illegalmente.
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