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«Non è mai stato precluso l’accesso ai pazienti per l’erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale anche se privi di green pass e tampone». Sembra aver sortito effetto la denuncia di quanto accaduto lo scorso 18 gennaio all’ospedale Dimiccoli di Barletta. Quel giorno, dopo un intervento per un carcinoma un 63enne si è visto rifiutare l’ingresso e la visita nella struttura sanitaria perché sprovvisto di Green pass (non può essere sottoposto a vaccinazioni per alcune patologie) e tampone negativo al Covid.
«Quando ha chiesto di essere sottoposto al test – ha denunciato la moglie – gli è stato risposto di andare a farlo in farmacia».
In una nota della dirigente del dipartimento Promozione della salute della Regione, e del direttore Vito Montanaro, è puntualizzato alle Asl e alle strutture sanitarie come è necessario comportarsi anche in base alle nuove disposizioni del Dpcm del 21 gennaio.
Nel documento si ricorda come debba essere garantita l’erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale «senza alcuna limitazione all’accesso» nelle strutture ospedaliere e territoriali. Le uniche precauzioni richieste sono quelle della mascherina Ffp2 e l’assenza di sintomi riconducibili al Covid.
Così, in attesa che l’ente aggiorni in maniera più articolata le disposizioni che entreranno in vigore dall’1 febbraio e le comunichi a uffici, strutture e utenti, si sono rese necessarie delle precisazioni.
«Nessuna struttura sanitaria può negare le cure a coloro che hanno 0 dosi, una dose o due dosi da più di 120 giorni. Peccato che molti abbiano dovuto subire l’arroganza amministrativa di tanti operatori, non tollerateli più, denunciate personalmente coloro che dovessero continuare ad ignorare la presente comunicazione», ha commentato l’ex consigliere regionale 5 Stelle Mario Conca, che ha diffuso la notizia.
Già l’Asl Bat aveva precisato che «le disposizioni sono chiare a tutti e anche da tempo», attraverso il commissario straordinario Alessandro Delle Donne, per le quali «abbiamo garantito da sempre e a tutti l’accesso alle cure anche a chi, per ragioni diverse, non ha potuto ottenere il green pass», ha aggiunto, annunciando anche la nomina di una commissione interna per comprendere l’accaduto.
I due coniugi, per denunciare pubblicamente l’accaduto, si sono rivolti anche al referente regionale in Puglia dell’associazione “Alleanza italiana Stop 5G”, Giancarlo Vincitorio, soffrendo la donna di una patologia che la rende ipersensibile ai campi elettromagnetici. Inoltre hanno precisato di non essere No vax, i loro figli infatti sono regolarmente vaccinati.
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