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NAPOLI – Si sono «introdotti » nel software di gestione delle buste paga ed hanno inserito dei surplus di denaro non dovuti, quantificati tra 3mila e 30mila euro, ad alcuni dipendenti dell’Asl Napoli 1. E’ quanto hanno scoperto i carabinieri del Nas di Napoli (coordinati dal comandante Alessandro Cisternino) che hanno notificato ad otto indagati, tutti dipendenti dell’Asl, altrettanti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Tre sono accusati di essere gli organizzatori della truffa, quantificata, nell’arco di un solo anno di indagini, in 340mila euro. I restanti indagati, invece, sarebbero i beneficiari. Tutti sono accusati di avere compiuto atti contrari ai loro doveri d’ufficio. Il giudice, su richiesta della Procura partenopea, che ha coordinato le indagini, ha emesso tre interdizioni di un anno dai pubblici uffici nei confronti degli organizzatori. Emessi anche 18 provvedimenti di sequestro «per equivalente» nei confronti di altrettante persone di cui fanno parte anche gli otto indagati.

I carabinieri hanno bloccato i loro conti correnti e messi i sigilli anche ad altri beni mobili e immobili. I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione per atti contrari ai doveri ‘ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio e accesso abusivo ai sistemi informatici, contestati in concorso dagli inquirenti. I tre organizzatori, è emerso, si facevano consegnare, successivamente, dai colleghi una percentuale delle somme indebitamente percepite.

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