Gianni di Marzio e Giovanni Paolo Pagliuso
2 minuti per la letturaCOSENZA – Marzo 2020. Siamo agli inizi di quel mese orribile che chiuse tutti gli italiani in casa per una pandemia ancora non terminata. Le luci di un piccolo e accogliente locale di Mendicino illuminano i volti di Giovanni e Gianni.
Sono due grandi amici ed entrano a braccetto nel ristorante con il sorriso di due giovanotti e con quella consapevolezza di una grande amicizia nata su un campo di calcio. Perché per Gianni Di Marzio l’amicizia costituiva una vera e propria “necessità”.
E il suo amore per Cosenza non era soltanto legato ad una fantastica promozione, ma soprattutto a quel rapporto di complicità che lo legava a Giovanni Paolo Pagliuso. E in quella sera Gianni si sentiva coccolato e in Paradiso. Proprio come quello striscione che la Curva Nord ieri gli ha tributato all’uomo della promozione speciale, unica, indimenticabile. La promozione in serie B 1988/89 che portò in Paradiso l’intera città letteralmente impazzita per un risultato storico. In quella sera del marzo 2020 davanti a Peppuccio Pagliuso, Ciccio Marino e il sindaco di Mendicino Antonio Palermo, il nostro Di Marzio fece uno show con racconti, battute e lezione di calcio: “ho portato una pennetta…con tutti i goal di Ronaldo e Maradona…”.
Poi quella pennetta Gianni non la mise in nessun pc, anche perché, tra il vino buono, il cibo, le risate e le battute con Ciccio Marino, la serata prese un’altra direzione: quella delle lacrime di allegria sfrenata, ma anche di commozione pensando a Bergamini. Gianni e Giovanni sono immortalati in una fotografia che racconta tutto: “chi lo taglia questo prosciutto, presidente?”. La risposta di Pagliuso a Di Marzio è secca: “Gianni dai, hai fatto sempre tutto tu…”. Una foto che racconta quello che deve raccontare, quei sorrisi che spiegano che nella vita in fondo bastano due semplici cose per restare uniti per sempre: stima e rispetto.
E tra Giovanni e Gianni quel rispetto di base non è mai andato via anche se a Pagliuso quel derby vinto da Di Marzio con il Catanzaro non è mai andato giù: “ecco, li mi hai fatto incazzare…”. Intanto sui telefonini arrivano notizie di morte e di morte e contagi, soprattutto, nella sua Padova. Gianni era terrorizzato dal Covid: “solo al pensiero di restare solo in un ospedale…”. In Calabria, invece, il Covid non mordeva e faceva meno paura. Ed eccolo l’invito dell’amico Giovanni: “Gianni, è inutile ritornare a Padova. Resta qui…l’hotel Virginia è a tua disposizione. Puoi restare tutto il tempo che vuoi…”.
La paura forse non è mai passata al Di Marzio nazionale e accettò di buon grado l’invito di Pagliuso a restare in hotel. Restò lì un mese e mezzo solo con la moglie Tucci e gestori dell’Hotel. Sono state belle giornate per “il direttore” nonostante una primavera strana e malinconica. Le lunghe passeggiate e i pomeriggi con il suo amico Giovanni sono rimaste nel suo cuore. Come quella foto che racconta tutto…
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