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Il gol “fantasma” di Acri, che poi le immagini di Acri TV hanno dimostrato che tanto fantasma non era, apre una riflessione sulla classe arbitrale e, soprattutto, sulle difficoltà di chi dirige le partite. E’ noto a tutti che l’arbitro è praticamente da solo e talvolta senza alcun aiuto e non ci riferiamo certo agli assistenti.
Nel caso di Acri, il cui video è disponibile anche sul nostro sito, è evidente l’errore dell’arbitro, probabilmente ingannato dal fatto che il pallone sia uscito fuori dalla rete, anche se il direttore di gara in ben due circostanze ha mostrato il centrocampo, che sta a significare la concessione del gol alla squadra del Sersale. Sembrava convinto, il signor Colacresi, ma ad un certo punto è andato in confusione anche lui. Il resto lo hanno fatto i calciatori dell’Acri, dapprima disperati per aver subito il gol (e nel video si vede bene che c’è chi si porta le mani ai capelli) e poi lesti nel far notare all’arbitro che la palla non era entrata in porta e che buchi nella rete non ce n’erano.
E qui si apre un altro discorso, che chiama in causa i calciatori dell’Acri, i quali non hanno fatto altro che mettere in pratica ciò in cui tutti, o quasi, siamo i più forti, vale a dire l’uso della furbizia. Sperare di avere tanti Klose nei Dilettanti è pure utopia, anche se è da dire che qualcosa si sta ugualmente muovendo. Abbiamo visto con i nostri occhi, in Prima categoria (torneo, fra l’altro, abbastanza “caldo”), qualche gesto di correttezza che fa onore a chi lo ha fatto ed alla società di appartenenza. Stiamo parlando del Filogaso, club vibonese (non a caso vincitore di tre premi Disciplina), il cui portiere ha corretto l’arbitro, ammettendo l’esistenza di un corner ed il cui centrocampista ha al contrario rifiutato un angolo, dicendo al direttore di gara di essere stato lui l’ultimo a toccare la sfera. Ci dicono altresì di un giocatore del Marina di Nicotera che dopo essersi visto concedere un penalty, ha corretto l’arbitro, ammettendo l’inesistenza del penalty. Piccoli, ma significativi esempi, su come basterebbe poco per rendere il calcio più bello, piacevole e leale.
Non si vuole, qui, condannare l’Acri, ma le immagini parlano chiaro. E anche questo episodio conferma che spesso sono i furbi ad andare avanti e che gli arbitri sbagliano. Arbitri che, però, sono spesso e volentieri soli, senza aiuti, fatte salve delle rare e ammirevoli eccezioni.
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