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GIOIA TAURO (RC) – Nella Piana potrebbero esserci quasi diecimila contagiati, ovvero il 6,2% della popolazione residente. Il dato anche se non ufficiale è verosimile e questo, ovviamente crea allarme.

Ma come si arriva ad un calcolo così? Andiamo per ordine: il dato ufficiale dell’Usca di Taurianova sui campioni molecolari positivi è fermo al 3 di gennaio ed a quella data era di quasi tremila positivi. Alla data di oggi questo dato potrebbe raddoppiare visti i numeri registrati in provincia nell’ultima settimana. Altri 3.100 sono le mail di cittadini inviate alla segreteria Usca che hanno comunicato la loro positività attraverso tamponi antigienici, mentre si quantifica in ambiente sanitario, che almeno altri mille casi possano essere sfuggiti al controllo.

Si tratterebbe di soggetti che si sono sottoposti ai tamponi antigienici fai da te e che per motivi diversi non hanno comunicato la loro positività a nessuno, nemmeno ai medici di famiglia. E se i numeri sono questi, vuol dire non solo che il tracciamento è saltato ma che la situazione sta assumendo i contorni di un vero e proprio tsunami che sarà difficile contenere e gestire. Un vero caos che potrebbe dare effetti devastanti sull’ordine pubblico. Quello che preoccupa e che non è comprensibile al di là degli appelli alla responsabilità è, come sia possibile, ricorrere alla chiusura delle scuole e permettere agli stessi studenti di frequentare pub, locali pubblici fino alla mezzanotte e oltre. Come è possibile, con questi numeri, far frequentare altre attività ludiche al chiuso senza alcun intervento pubblico.

La Piana sarebbe da dichiarare zona rossa prima possibile, prima cioè che i contagi schizzino verso percentuali ancora più alte. Lo ammettono gli stessi sindaci sia pur a mezze parole, pur ribadendo che tale decisione spetterebbe alla Regione Calabria e al presidente Occhiuto, ormai concentrato solo sui vaccini. Cosa buona e giusta, certo, ma da queste parti molti sono certi che occorrono anche altri strumenti ma mettere in campo. Le contraddizioni con questi dati sono evidentissime. Ed in questo contesto occorrono decisioni forti prima che accada l’irreparabile anche nel reperimento dei farmaci. Da giorni è introvabile nelle farmacie della Piana un antibiotico specifico prescritto dai sanitari agli ammalati di Covid. E ci sono cose che per competenza possono fare i sindaci e cose che può fare solo la Regione.

Solo che ognuno attende l’altro. Sul piano dell’organizzazione sanitaria è caos più totale frutto delle scellerate gestioni degli anni passati. Non si trovano medici per creare nuovi reparti e garantire i servizi essenziali, nemmeno le guardie mediche da aprire dove mancano i medici di medicina generale. Nell’unico presidio ospedaliero della zona a Polistena ormai da tempo sempre per mancanza di medici sono sospesi gli interventi programmati. I cittadini scappano o si sentono abbandonati, quasi lasciati al loro destino. E la rabbia cresce.

Esistono, poi, casi di vere e proprie invasioni con pezzi di politica che spesso puntano a scavalcare i sanitari nei centri vaccinali e a imporre loro “amici” saltando le prenotazioni programmate e persino ad insistere su quale tipo di vaccino somministrare. Ebbene, accade anche questo. Siamo in guerra ma nessuno lo sa, o se ne accorge.

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