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Il Comune di Catanzaro

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CATANZARO – I consiglieri comunali interessati non l’hanno presa proprio benissimo. Qualche telefonata un po’ risentita, sembra, l’abbiano fatta tanto al sindaco Sergio Abramo che all’assessore comunale proponente, il delegato all’Avvocatura, Danilo Russo.

Nella seduta di Giunta di venerdì 7 gennaio, convocata tra l’altro solo per due pratiche, l’Esecutivo ha deliberato di autorizzare la costituzione di parte civile nei confronti di consiglieri e delle consigliere comunali (nella delibera vengono riportate solo le iniziali) coinvolti nel procedimento denominato “Gettonopoli”, in particolare la presa di posizione è indirizzata a 12 amministratori che non hanno provveduto a rimborsare le somme percepite a titolo di “gettoni di presenza”.

C’è da ricordare che ai consiglieri comunali coinvolti – come viene riportato nella premessa della deliberazione – viene contestato di aver indebitamente conseguito, «secondo l’ipotesi accusatoria, i cosiddetti gettoni di presenza dovuti per la partecipazione solo formale a riunioni, “di fatto non effettive e non significative”, e ciò avvalendosi dei verbali delle riunioni “redatti ad hoc per fare apparire come effettivamente svolte le sedute” nonché indotto, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, l’Amministrazione Comunale a corrispondere il rimborso delle somme erogate dai datori di lavoro ai predetti Consiglieri a titolo di retribuzione per il periodo dell’espletamento dell’incarico politico pur in assenza di un effettivo rapporto di lavoro subordinato, che risulterebbe – secondo l’ipotesi accusatoria – simulato, con il fine di percepire il rimborso dall’Ente nei riguardi del datore di lavoro privato».

In precedenza il Comune di Catanzaro ha formalizzato la costituzione di parte civile nel procedimento nei confronti dei Consiglieri e degli imprenditori che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero indotto l’Amministrazione Comunale a corrispondere il rimborso delle somme erogate dai datori di lavoro ai predetti Consiglieri a titolo di retribuzione per il periodo dell’espletamento dell’incarico politico pur in assenza di un effettivo rapporto di lavoro subordinato.

«L’Amministrazione Comunale – si legge nella delibera – ritiene opportuno procedere alla costituzione di parte civile soltanto nei confronti dei Consiglieri che non hanno provveduto a rimborsare le somme percepite a titolo di “gettoni di presenza”.

Qualora accertati, i reati contestati agli imputati comporterebbero il diritto del Comune al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, compresi quelli derivanti dalla lesione all’immagine dell’Ente».

Il malumore aumenta, quindi. E si aggiunge a quello già esistente per l’immobilismo amministrativo ulteriormente peggiorato dall’insistente silenzio sull’ipotesi del rimpasto, sollecitato a più voci da alcune anime della maggioranza.

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