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FERRANDINA – Saranno avviate all’esercizio domani, le nuove condotte e i nuovi serbatoi realizzati nell’ambito dell’intervento “Potenziamento e razionalizzazione dell’Acquedotto del Frida”. Le opere rientrano nell’accordo istituzionale nel quale Acquedotto Lucano viene designato come ente attuatore dell’intervento, stipulato nel 2005 tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione Basilicata e sono finanziate per un importo complessivo di euro 22.400.000 euro. Domani, all’interno del nuovo serbatoio di Ferrandina (in località Collina Gesù Cristo), alla presenza dell’onorevole Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella e dei sindaci dei comuni interessati, il presidente di Acquedotto lucano, Rosa Gentile e il direttore generale Gerardo Marotta, illustreranno gli interventi realizzati per migliorare il complesso schema acquedottistico del Frida.
Costruito negli anni ‘60-’70, lo schema è costituito da una condotta maestra, che ha origine dalle sorgenti poste alle falde del Monte Pollino nel comune di San Severino Lucano e termina a Monte Coppola nei pressi di Valsinni da cui scaturiscono due diramazioni che vanno ad approvvigionare i comuni dell’area. L’acquedotto complessivamente ha una lunghezza di circa 500 chilometri, serve 114.000 abitanti distribuiti in 33 comuni tra la zona del materano e del pollino lagonegrese.
Le opere realizzate comprendono 36 chilometri di nuove condotte adduttrici e di opere d’arte minori che serviranno, nell’immediato, a garantire un’ottimale funzionalità anche in caso di guasti sullo schema e a ridurre il numero di interruzioni idriche. Strategico, inoltre il tratto di circa 15 chilometri di condotte (già in esercizio) che parte dal by-pass Salandrella e arriva al Serbatoio di accumulo di collina di Ferrandina (in esercizio da sabato prossimo) che permetterà di aumentare la capacità di adduzione della risorsa idrica verso la zona nord dello schema.
È infatti intenzione di Acquedotto Lucano utilizzare, in futuro, con la disponibilità idrica recuperata, l’acquedotto del Frida anche per alimentare anche la città di Matera attualmente servita, invece, da uno schema economicamente oneroso che prevede prima della distribuzione della risorsa idrica, la sua potabilizzazione e il suo relativo sollevamento.
Di notevole importanza anche la costruzione dei due nuovi serbatoi: quello di Ferrandina – Collina Gesù Cristo – (5.000 metri cubi) e quello di San Mauro Forte – Bosco Garaguso – (10.000 metri cubi) che andranno ad incrementare la riserva dei serbatoi di linea dello schema acquedottistico. Entrambe le opere, infatti, garantiranno un incremento di accumulo della risorsa idrica e la razionalizzazione della sua distribuzione.
Tutto lo schema inoltre sarà dotato di misuratori di portata e di pressione in tratti strategici e di punti di monitoraggio con sistema satellitare grazie al quale sarà possibile controllare i livelli della risorsa in entrate e in uscita nello schema, garantendone il suo accumulo e riducendone gli sprechi.
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