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VIBO VALENTIA – Prima l’autosospensione, adesso la fuoriuscita dal gruppo per passare al Misto. Peppe Russo lascia Forza Italia, ma la sua è una tappa transitoria che potrebbe presto portarlo ad abbracciare un altro gruppo in seno all’emiciclo, magari “Coraggio Italia”.
Scelta, la sua, che era nell’aria dopo la mancata elezione in Consiglio provinciale. L’ex esponente azzurro, approdato in maggioranza provenendo dal Pd (dopo un breve periodo sempre al misto) ha voluto così commentare il passaggio: «Ho riflettuto con molta calma e nell’attesa che la rabbia non mi facesse prendere decisioni affrettate, oggi a mente lucida ho determinato la mia ferma decisione di lasciare il gruppo di Forza Italia ed entrare nel gruppo misto. La ragione che mi ha spinto a questa scelta, credetemi molto ma molto sofferta, non è certamente basata sulla mia sconfitta “personale” delle ultime competizioni provinciali, bensì tale episodio mi ha fatto maturare la consapevolezza comprovata di non essere mai riuscito a raggiungere quel tocco di fiducia, necessario per sentirmi parte integrante dell’intero gruppo. Qui faccio un mea culpa e mi taccio. Ed è proprio per la persona perbene che mi sento di essere, non posso nascondere oramai il disagio che provo nel continuare a ritenermi un componente di Forza Italia».
Russo ha voluto tuttavia precisare che, nonostante tutto, Forza Italia, «resterà sempre uno dei miei riferimenti per mia indole di pensiero politico e certamente anche da altre postazioni non impedirò qualsiasi percorso che possa garantire beneficio alla nostra città e ai nostri concittadini»
La cocente delusione subita in occasione delle passate elezioni provinciali ha evidentemente lasciato il segno nell’esponente forzista al quale sarebbe bastato un solo voto per approdare nell’organismo provinciale. E invece si è piazzato addirittura al settimo posto (quattro, lo ricordiamo, sono stati gli eletti della formazione azzurra).
Da un lato il partito afferma di non aver fatto preferenze, ma a sentire il diretto interessato non è proprio così. Ad ogni modo, da 5 consiglieri preventivati alla vigilia, ne sono stati eletti 4. E questo epilogo ha portato Russo ad operare tale decisione. Il capogruppo Antonio Schiavello ha cercato di ricucire (cosi come aveva fatto con Giusy Colloca e Katia Franzé, passate al misto) ma lo smacco è stato realmente pesante.
Altri esponenti di maggioranza hanno poi preferito esprimere la propria preferenza per chi sta all’opposizione, vedi Colloca e Franzé a sostegno dell’eletta Elisa Fatelli (“Coraggio Italia”), la cui lista ha preso anche il voto di Loredana Pilegi, fedelissima di Antonio Lo Schiavo (in quota De Magistris) che siede all’opposizione in Consiglio regionale, di Lorenza Scrugli e Azzurra Arena (la prime due della minoranza, la terza del misto).
Appare, poi, ormai assodato la nascita del gruppo di “Coraggio Italia”, espressione sul territorio del consigliere regionale Francesco De Nisi (che ha piazzato alla Provincia tre dei suoi) da parte della Fatelli, di Pietro Comito e della Franzé. La singolarità – più un paradosso che solo la politica può creare – è che il movimento che fa capo a Giovanni Toti è maggioranza alla Regione e alla Provincia e al momento sarebbe invece opposizione al Comune (almeno con Comito e Fatelli) con Giunta e maggioranza di centrodestra espressione dell’asse Mangialavori-Pitaro. Ma visto che a palazzo Razza c’è con sempre maggiore insistenza aria di rimpasto in Giunta è plausibile che si vada dall’altra parte dell’emiciclo offrendo, così, un sostegno all’amministrazione in cambio di qualche assessorato; ovviamente, il tutto rapporto al numero dei propri esponenti, che tuttavia non dovrebbe fermarsi a quei tre ma potrebbe addirittura sfiorare la mezza dozzina, vale a dire pescando nell’attuale gruppo misto.
Nell’opposizione, intanto, il Partito democratico ha abbracciato Laura Pugliese (primo arrivo dopo l’emorragia di consiglieri degli ultimi due anni), mentre è un dato di fatto la federazione M5S-Vibo Democratica che ha portato a palazzo Bitonto, l’esponente di quest’ultima: Marco Miceli.
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