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CATANZARO – Faccia a faccia tra un gruppo di almeno venti lavoratori della fondazione Campanella, i rappresentanti sindacali e i subcommissari per il piano di rientro della Sanità Luciano Pezzi e Andrea Urbani. Dopo la lunga protesta e il corteo di centinaia tra dipendenti del centro oncologico, malati, cittadini, e dopo i cori di proteste di fronte il dipartimento Tutela della Salute, alla fine la delegazione ha raggiunto i due della triade commissariale.
L’incontro è terminato con un nulla di fatto. I sub commissari hanno di fatto detto di non poter far nulla fino alla nomina del nuovo commissario per il piano di rientro alla Sanità che la Calabria attende. Di fronte al problema di malati che non possono più usufruire delle cure dovute, hanno indicato l’unica prospettiva di un trasferimento nelle altre strutture pubbliche che potranno accoglierli. Fino a mezz’ora fa via Buccarelli, la via che ospita il dipartimento Tutela della Salute, era ancora blindata mentre i manifestanti si sono recati in via Sensales, dove ha sede la presidenza della giunta regionale. Ed è cresciuta nelle ore la tensione davanti al dipartimento regionale Tutela della Sanita’ della Regione Calabria, dove al grido di “assassini” “vergogna” , “uscite fuori” centinaia di lavoratori, malati, medici associazioni e cittadini hanno protestato da stamattina per la fondazione Campanella. “Uscite fuori, burocrati, non vi vogliamo aggredire ma vogliamo delle risposte, ce le dovete da troppo tempo, e vogliamo guardarvi in faccia. Per più di due ore il corteo presidiato dalle forze dell’ordine ha atteso il confronto con i vertici regionali del dipartimento alla Salute mentre la Campanella è sull’orlo della chiusura (LEGGI L’ULTIMA PROPOSTA).
Al coro di “La Stasi deve firmare la transazione economica” e ” i nostri malati li vogliamo salvare” centinaia e centinaia di lavoratori, pazienti, gente della societa civile, sigle sindacali, cittadini hanno partecipato al corteo per salvare il polo oncologico regionale. Almeno trecento i partecipanti secondo le forze dell’ordine ma probavilmente molti di piu hanno attraversato le vie principali del capoluogo di regione, con partenza alle nove dai giardini di San Leonardo. Una manifestazione che ha visto anche molta stanchezza e esasperazione ma voglia di protestare per una situazione bloccata da anni e sempre sull’orlo del baratro, tra le bandiere gli striscioni e i megafoni. Ancuni pazienti hanno voluto parlare, come Francesco Sestito, che alla Campanella ha sotenuto un intervento delicatissimo . “In nessun altro centro avevano voluto o saputo affrontarlo – ha detto -chemioterapia molto particolare, se mi sospendono le cure qui sono finito”.
Cresce la tensione davanti al dipartimento regionale Tutela della Sanità della Regione Calabria, dove al grido di “assassini” “vergogna” , “uscite fuori” centinaia di lavoratori, malati, medici associazioni e cittadini protestano da stamattina per la fondazione Campanella.
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