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Il numero di persone positive al Covid sfonda, per la prima volta, quota 1 milione. Numero che la dice lunga sul livello di circolazione del coronavirus in Italia, con Omicron che continua a crescere. La variante scoperta in Sudafrica, secondo l’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, nel nostro Paese copre circa il 21% di casi, ma con una variabilità che – di regione in regione – può andare dal 3 al 65%.

Col nuovo ceppo – ha sottolineato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro – si moltiplicano le reinfezioni di soggetti che già in passato avevano contratto il virus. Da lì il nuovo invito a eseguire la terza dose di vaccino, capace di potenziare le difese immunitarie dell’organismo e, quindi, di ridurre l’impatto di Omicron.

Al milione di attualmente positivi (1.021.697 per la precisione) si è arrivati velocemente in virtù dell’elevato numero di tamponi effettuati (ieri oltre 1 milione e 224mila) che consente di ampliare il campione di popolazione testata.

Crescono, ovviamente, anche i contagi giornalieri: 141.262 nella giornata di Capodanno. Il numero dei morti non subisce grosse variazioni (sono stati 111), mentre continuano a salire i ricoveri: 1.297 (37 in più) le rianimazioni e 11.265 (più 115) le degenze ordinarie.

L’importanza della vaccinazione nel contenimento dell’epidemia e, soprattutto, nella prevenzione delle forme più gravi della malattia è evidenziato dal report esteso dell’Iss, diffuso ieri. Nell’ultimo mese, infatti, il tasso di ospedalizzazioni nella fascia di età con più di 80 anni per i non vaccinati (568 per 100 mila) è otto volte più alto rispetto a quello di chi ha concluso il ciclo a due dosi da almeno 120 giorni e 41 volte più alto in confronto ai vaccinati con booster.

Dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia dei sieri nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% a 30,1%. Rimane elevata la capacità nel prevenire le forme severe del Covid: 92,7% per chi ha ricevuto le due dosi da meno di 150 giorni e dell’82,2% per chi ha completato il ciclo da più di 150 giorni.

Continua, sempre secondo l’Iss, a restare molto alta la copertura vaccinale contro il rischio di morte. Il tasso di decesso fra gli over 80, nel periodo 29/10/2021- 28/11/2021, nei non vaccinati è circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro i 150 giorni e 56 volte più alto rispetto ai vaccinati con il booster.

ALTRE 4 REGIONI IN GIALLO

Questo il quadro mentre mezza Italia si appresta a iniziare in giallo gli ultimi giorni di festività natalizie. Da domani abbandonano il bianco, infatti, Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia che vanno ad aggiungersi a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le province autonome di Bolzano e Trento.

In virtù di quanto stabilito dal Dl festività e dal Consiglio dei ministri di mercoledì scorso le differenze rispetto alle zone bianche per questi territori saranno minime. La mascherina all’aperto è già stata reintrodotta dal governo in tutto il Paese e varranno in generale le regole sul Green pass.

Da ieri, poi, sono operative per tutti le nuove norme sulla quarantena. Riassumendo: nessuna quarantena è prevista per i vaccinati con terza dose, oppure con due dosi o guariti, a patto che ciò sia avvenuto da massimo 120 giorni. Questi dovranno indossare la mascherina Ffp2 per dieci giorni e autosorvegliarsi per cinque. Il tampone (molecolare o rapido) va effettuato appena compaiano sintomi o, se questi non insorgono, il quinto giorno dal contatto. Per chi ha concluso il ciclo primario da più di 120 giorni la quarantena dura cinque giorni e si chiude con un tampone negativo. Tutti gli altri – sia in non vaccinati sia quanti abbiano ricevuto la seconda dose da meno di 14 giorni o una sola dose – resta la quarantena di 10 giorni.

Dal 6 gennaio – con la ripresa del campionato di calcio – scattano le riduzioni delle capienze di stadi e palazzetti, rispettivamente al 50 e al 35% (se al chiuso).

Il 7 gennaio, infine, ripartono le scuole con nuove norme, fra cui l’obbligo di Ffp2 per gli insegnanti delle materne. Il prezzo di questi particolari Dpi verrà calmierato mediante la sottoscrizione di un protocollo da parte del commissario Figliuolo, delle farmacie e degli altri rivenditori autorizzati. Dovrebbero costare 1 euro al pezzo. Troppo per il Codacons per il quale il nuovo prezzo «realizzerebbe un danno economico per i consumatori e una beffa per tutta la collettività che, prima delle misure varate dal governo e introdotte a Natale, poteva reperire le mascherine in vendita a 0,80 euro l’una».


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