Renato Scarpa
1 minuto per la letturaROMA – La sua popolarità schizzò alle stelle grazie alla sua interpretazione nel ruolo di Robertino in “Ricomincio da tre”, opera prima e poi film cult di Massimo Troisi. Ma, prima e dopo, le sue innate doti da caratterista lo portarono a lavorare con tanti big del piccolo e grande schermo.
Oggi il mondo del cinema piange l’attore Renato Scarpa, morto a 82 anni nella sua abitazione a Roma per un malore. Nato a Milano il 4 settembre del 1939, Scarpa debutta al cinema alla fine degli anni Sessanta in “Sotto il segno dello scorpione” dei fratelli Taviani. Nel 1972 Marco Bellocchio gli affida il ruolo di padre Corazza in “Nel nome del padre”, l’anno successivo recita nel “Giordano Bruno” di Giuliano Montaldo e nel 1974 in “Delitto d’amore” di Luigi Comencini. Nel 1977 appare in “Suspiria” di Dario Argento e nel 1980 passa alla commedia con Carlo Verdone in “Un sacco bello” nei panni di Sergio.
L’anno seguente, Troisi lo chiama per interpretare Robertino in “Ricomincio da tre”. I due lavorano insieme anche sul set di “Il postino”, nel 1994.
Per Luciano De Crescenzo è il milanese dottor Cazzaniga in “Così parlò Bellavista” (1984) e “Il mistero di Bellavista” (1985). Con Maurizio Nichetti recita in “Stefano Quantestorie” (1993), con Nanni Moretti in “La stanza del figlio” (2001) e dieci anni dopo in “Habemus Papam” (2011).
Il suo ultimo impegno sul grande schermo è in “Domani è un altro giorno” di Simone Spada nel 2019. Nello stesso anno, appare anche in tv in un eposidio di “Rocco Schiavone 3”.
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