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LAMEZIA TERME – Acque stagnanti e putride allo sbocco del depuratore di Lamezia e lungo il greto del fiume Turrina al confine tra i comuni di Lamezia Terme e Curinga. E in un terreno antistante carcasse di animali sparsi. Quello che salta agli occhi e che probabilmente finisce in mare è dunque qualcosa di raccapricciante. Il luogo si trova nei pressi della zona industriale di Lamezia dove è ubicato il depuratore che serve i comuni di Lamezia, Falerna, Gizzeria, Curinga e Filadelfia. Le foto che sono state scattate ieri mostrano uno scenario di assoluto degrado a pochi metri dal golfo di Sant’Eufemia Lamezia e non lontano dal pontile dell’ex Sir, una struttura di 670 metri che si inabissa in mare, al centro del golfo di Sant’Eufemia, crollata nella parte più vicina al mare.
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Il pontile dell’ex Sir (realizzato nel 1971 ma mai entrato in funzione) è un altro segnale del degrado e dell’ abbandono che dura da oltre 30 anni. Il pontile, di proprietà del demanio, era stato costruito per consentire l’attracco di navi per lo scarico e il carico di materiali necessari per il funzionamento degli impianti della Sir (società italiana resine). E’ l’emblema del fallimento industriale degli anni 70. Tra l’altro nei mesi scorsi era emersa una grave situazione di inquinamento del mare nell’area del pontile a causa dei liquidi finiti in mare di un vecchio trasformatore in disuso dal cui condotto fuoriusciva materiale inquinante da circa un anno.
Insomma, al centro del golfo di Sant’Eufemia, continuano le situazioni di inquinamento. Quanto scoperto ieri infatti lascia immaginare che lo stato di inquinamento è presente da diverso tempo considerato il colore delle acque stagnanti e, soprattutto, i resti maleodoranti degli animali (bovini e pecore). E proprio nei giorni scorsi, a proposito dell’inquinamento del mare, il Comune di Lamezia aveva ribadito – tramite l’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Muraca, «la perfetta efficienza del funzionamento della piattaforma depurativa di Lamezia, rispetto alla generale situazione depurativa della Calabria, dove di recente sono stati effettuati numerosi sequestrati preventivi da parte della magistratura, in seguito ai controlli di polizia ambientale effettuati dalla guardia costiera». Aveva ricordaro che «trenta sindaci del vibonese sono stati denunciati per scarichi abusivi; altrettante situazioni di criticità sono state riscontrate nel cosentino; sequestri preventivi di depuratori anche in comuni del comprensorio lametino». Pur se, dunque, il funzionamento del depuratore in questo caso non ha nulla a che fare, la situazione che si presenta comunque necessita di una immediata bonifica.
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