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LAMEZIA TERME – Tutti condannati i sette imputati nell’ambito del processo con il rito abbreviato davanti al gup di Lamezia, Maria Teresa Carè, scaturito dall’operazione “Disinnesco” dell’ottobre 2013 condotta dal commissariato di Lamezia, che fece luce su due programmati attentati intimidatori contro un pregiudicato e sullo spaccio di marijuana dopo il ritrovamento a luglio 2013 di 300 piantine inlocalità Palazzo rinvenute nell’ambito della stessa indagine.
La pena maggiore è stata inflitta a Sergio Ugo Roberto Greco di 56anni, condannato a 10 anni e 8 mesi (il pm Santo Melidona avevachiesto 12 anni). A 5 anni è stato condannato Angelo Anzalone, 36anni (a fronte di una richiesta di 6 anni e 8 mesi); 4 anni e 2 mesi sono stati inflitti a Cristhian Greco di 24 anni, figlio di SergioUgo Roberto (il pm aveva chiesto 3 anni e 4 mesi); a 2 anni e 8 mesi ciascuno sono stati condannati: Giovanni Roberto di 29 anni (la richiesta era stata di 4 anni), il rumeno Doru Ionut Pirciu di 25 anni (la richiesta era di 2 anni e 8 mesi), Francesco Rocca di 31anni (la richiesta era stata di 4 anni) e Simone Gabriele, 29 anni (accusato solo della coltivazione della marijuana insieme a Cristhian Greco e Pirciu).
Rocca e Anzalone erano stati arrestati a giugno 2013 nel momento in cui gli investigatori del commissariato di Lamezia li bloccavano mentre erano andati a prelevare un potente e micidiale ordigno in un ex sansificio di via Indipendenza che sul posto sarebbe stato portato da Giovanni Roberto. Anzalone e Rocca, insieme e Sergio Ugo Roberto Greco e Giovanni Roberto, sono accusati di fabbricazione, detenzione e porto in concorso di due ordigni esplosivi di micidialepotenza ad alto potenziale distruttivo secondo gli artificieri della polizia di Stato rinvenuti e sequestrati dal commissariato di Lameziail 2 aprile 2013 e il 28 giugno 2013.
Due infatti gli attentati programmati ed entrambi sventati grazie alle investigazioni degliuomini della squadra di polizia giudiziaria del commissariato lametino. Ci avrebbero infatti provato due volte a far saltare inaria l’abitazione del pregiudicato sia quando era stato ritrovato un potente ordigno in via Sila al quartiere del centro storico SanTeodoro (per questo episodio Roberto Greco e Anzalone sono stati assolti per non aver commesso il fatto) che a seguito delrinvenimento dei sette chili di esplosivo e 71 bulloni trovati in viaIndipendenza la sera del 28 giugno 2013. Se gli ordigni fossero esplosi avrebbero potuto causare una strage.
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A Roberto Sergio Ugo Roberto Greco in questo processo sono stati contestati anche episodi di usura. Nel corso delle intercettazioni ambientali erano, infatti,emersi colloqui in cui Greco parlava di prestiti a strozzo neiconfronti di alcuni commercianti di Lamezia Terme della zona di via del Progresso in forti difficoltà economiche e che avrebbero ricevuto da Greco una somma di denaro.
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