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ERA il “mitico” 1968 quando finalmente il quartiere di San Vito alto, aveva un proprio edificio scolastico: bello, nuovo, funzionale, con tanto di palestra ed aule spaziose. Posso dire «io c’ero» perché quando frequentavo la IV elementare quella scuola brulicava di ragazzini. Su quattro piani l’edificio ha ben venti aule, ma a quei tempi eravamo costretti a fare anche i turni pomeridiani, quindi l’allora VI circolo didattico aveva ben 8 sezioni per classe: quasi 1.000 alunni, un vero esercito.
Poi negli anni 90 iscrissi alla stessa scuola i miei figli: e vidi che le sezioni da 3 divennero 2 e poi anche una sola. Naturalmente non c’erano più i doppi turni e l’ultimo piano dell’edificio era stato dato alla benemerita Associazione “La Spiga”.
Ho saputo da poco, con sommo dispiacere, che il numero dei ragazzini che frequentano la scuola è di molto diminuito e che addirittura c’è la pluriclasse tra le seconde e le terze. Mi chiedo: possibile che in pieno centro cittadino si debbano fare le pluriclasse. Eppure è così…
Anche la Scuola media del quartiere di via degli Stadi, dedicata a don Lorenzo Milani, è stata chiusa e gli studenti devono “migrare” verso altre scuole, mi chiedo possibile che proprio nei quartieri più popolari si debba arrivare a tanto?
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