Sesso con ragazzini, processo da rifare per la 42enne di Lavello

POTENZA – Servirà un nuovo processo per la 42enne di Lavello accusata, e già condannata in Appello a 3 anni e 6 mesi di carcere, per presunti abusi sessuali su 2 ragazzi minorenni amici della figlia. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, accogliendo, in parte, il ricorso presentato dal legale della donna, l’avvocato Fabio Di Ciommo.

I giudici hanno disposto la trasmissione del fascicolo alla Corte d’appello di Salerno per valutare, in particolare, il riconoscimento dell’attenuante della «minore gravità» del fatto. Attenuante da cui potrebbe discendere un’ulteriore riduzione di pena per la donna, che a ottobre del 2018 è già finita agli arresti domiciliari per questa vicenda, quindi ha optato per il rito abbreviato. Ottenendo un primo sconto di pena di un terzo.

I fatti risalgono al periodo a cavallo tra la fine del 2016 e maggio del 2017, quando l’allora 37enne, avrebbe consumato più rapporti sessuali completi con un ragazzo che all’epoca aveva meno di 14 anni, e baciato più volte sulla bocca un suo coetaneo. Lo stesso con cui si sarebbe intrattenuta più volte in auto e in un albergo dove lei si sarebbe trasferita, quando litigava col marito.

Ad accendere i riflettori degli investigatori della compagnia carabinieri di Venosa sulla vicenda era stata la denuncia della madre di quest’ultimo, che però ha sempre negato di aver fatto sesso con la donna. Poi è stato sentito anche il primo ragazzo, che invece ha confermato di aver avuto rapporti sessuali completi con lei. Una circostanza di cui si sono detti convinti anche altri coetanei delle presunte vittime, che avevano notato quella strana frequentazione con una donna tanto più grande.

In primo grado la donna era stata già assolta dall’accusa di cessione di stupefacenti, hashish e antidepressivi, a una delle sue vittime e ai suoi stessi figli (minorenni a loro volta), e da un ulteriore presunto episodio di violenza sessuale su un minore, che avrebbe costretto a toccarle la vagina «nonostante le avesse manifestato la sua contrarietà».