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CROTONE – Per un posto di capo settore amministrativo a tempo indeterminato si è scatenata un’autentica bufera sul Consorzio di bonifica “Ionio Crotonese” e sul suo presidente, Roberto Torchia. C’è chi lo accusa di avere barattato l’assunzione di una determinata concorrente con la riconferma al vertice, in vista delle elezioni autunnali per il rinnovo degli organi consortili. Almeno questo è il contenuto di un esposto alla Procura.
Ma c’è anche un reclamo proposto da uno dei concorrenti ammessi alla prova attitudinale. E una causa davanti al Giudice del lavoro promossa da un’esclusa. Tutti elementi che mirano a mettere in discussione l’esito del concorso pubblico che è stato indetto dal Consorzio per l’assunzione del capo settore amministrativo. Il vincitore, o la vincitrice, c’è già, perché la Commissione giudicatrice ha redatto la graduatoria finale. Che sta per essere pubblicata (ormai è una questione di giorni), ma non sarà immediatamente esecutiva. Il presidente Torchia, il quale ha presieduto la Commissione, ne rivela il motivo: «Un’esclusa nella prima fase, mi riferisco alla prova attitudinale, ha adito il Giudice del lavoro e l’udienza è fissata per il 19 settembre. Noi per correttezza attenderemo la sentenza».
La stessa concorrente esclusa aveva presentato un ricorso per provvedimento d’urgenza, ex articolo 700 del codice di procedura civile, però la domanda cautelare le è stata rigettata. Raggiunto telefonicamente, Torchia ammette di essere quasi rassegnato solo su un punto: «La gente non crede più alla regolarità dei concorsi pubblici, eppure io avrei potuto assegnare il posto di capo settore amministrativo per chiamata diretta, in quanto lo statuto consortile lo consente». L’ulteriore sua precisazione è che «il concorso è stato indetto a novembre-dicembre, quando mancava ancora un anno alle elezioni, l’iter si è concluso il primo agosto». Il capo settore andrà a percepire uno stipendio base di circa 1667,72 euro. I “corvi” lo definiscono in un manifestino anonimo «uno stipendio da capogiro considerati i tempi che corrono e uno schiaffo per i disoccupati». Torchia invece obietta: «Questo dovrebbe far capire l’infondatezza delle varie accuse, a turno sono stati indicati più o meno tutti i concorrenti come vincitori del concorso, giusto per gettare fango».
Non gli è bastato integrare la Commissione «con un magistrato e un avvocato, al di sopra di ogni sospetto e forestieri». Il clima è rimasto rovente. Naturalmente il riferimento è ai detrattori anonimi, perché i concorrenti che hanno proposto rispettivamente un reclamo e promosso una causa del lavoro hanno agito correttamente a tutela dei loro interessi legittimi. Ebbene, dopo la valutazione dei titoli, in base alla quale è stata compilata la graduatoria di merito, alla prova attitudinale «si sono presentati solo 20» dei 34 ammessi. Il concorso era riservato ai laureati in giurisprudenza o in economia e commercio o con titoli per legge equipollenti. Per sapere chi l’ha vinto occorre attendere un giorno, forse due al massimo.
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