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POTENZA – Fortunatamente non è finito in tragedia l’incendio scoppiato alle 4 del mattino di ieri in un prefabbricato di Bucaletto. Si tratta proprio di uno degli 84 prefabbricati così detti Api ancora in amianto che appena qualche giorno fa sono stati oggetto della visita dell’assessore regionale alla Sanità Franconi.
Ogni costruzione prevede due unità abitative. Quella da cui sembra sia partito l’incendio è andata completamente distrutta. Il caso ha voluto che i suoi residenti, una giovane donna con la sua bambina, fossero fuori. 

L’unità abitativa accanto, invece, ha subito meno danni. A lanciare l’allarme un ragazzo che, passando per caso in quel punto, ha notato le fiamme e il fumo che avvolgevano il prefabbricato e ha cercato in tutti i modi di svegliare la donna, il marito, il padre anziano e una nipotina, ospite, che stavano dormendo bussando alle finestre. Il nucleo abitativo è stato così subito abbandonato, mentre i vicini cercavano di spegnere il fuoco con le pompe antincendio che hanno a disposizione gran parte dei prefabbricati di Bucaletto insieme gli estintori.
Da poco, racconta l’associazione La Nuova Cittadella, il sistema antincendio idrico era stato messo nelle condizioni di essere pronto per l’uso, riempendo le pompe d’acqua. Per tanto tempo, infatti, queste erano rimaste vuote. E alcune, tutt’oggi, ancora lo sono. Intanto sul posto sono arrivati i vigili del fuoco che hanno bloccato l’incendio e le forze dell’ordine. 

L’unità abitativa da cui le fiamme si sono propagate, infatti, è stata posta sotto sequestro dai carabinieri. La donna con la sua bambina, già affidate ai servizi sociali, hanno trovato una sistemazione temporanea grazie all’intervento dell’assessore comunale alle Politiche sociali Nicola Stigliani che nella tarda mattina si è recato sul posto. 

L’altra famiglia, invece, per il momento è ospite di alcuni vicini. In fase di accertamento le cause dell’incendio.
Tuttavia i residenti della zona di Bucaletto in cui è scoppiato l’incendio e del quartiere tutto sono molto preoccupati. Gli incendi, alla Cittadella, sono abbastanza frequenti. 

Poco tempo fa, un altro, che non ha procurato danni né a cose né a persone, è scoppiato poco lontano dal punto in cui è scoppiato ieri mattina. Del 2008 il più eclatante, in cui ha perso la vita anche un ragazzo. Poi è toccato a diverse attività commerciali, come Dolce e salato e altri. Per alcuni di questi casi non è stata esclusa l’ipotesi dell’incendio doloso.
Per altri, e potrebbe essere proprio il caso di ieri mattina, si teme si tratti di un cortocircuito. D’altronde è lo stesso documento Asp del 2007 che parla di «impianto elettrico e di messa a terra non a norma, nonostante le strutture non risultino trattate con isolanti ignifughi». 

Allo stesso modo preoccupa la possibilità che si tratti di incendio doloso. Gli atti di microcriminalità sono infatti all’ordine del giorno. Furti, atti di vandalismo. Non molto tempo fa gli stessi estintori, che alla luce degli ultimi avvenimenti risultano essere vitali, sono stati rubati in alcuni prefabbricati e buttati nella fontana della piazza centrale.
Ecco dunque che tutto quanto denunciato da anni dai residenti di Bucaletto e da un anno a questa parte dalla costante e preziosa presenza de La Nuova Cittadella, portavoce del quartiere che oltre a ribadire alle Istituzioni tutte di «mantenere alta l’attenzione sul rione dal punto di vista della sicurezza delle strutture ormai fatiscenti», sottolinea «l’importanza delle manichette antincendio che accanto alla maggior parte dei prefabbricati o non funzionano o non sonopresenti e di un monitoraggio sulle condizioni di sicurezza delle abitazioni in generale e si prevedano interventi straordinari di manutenzione dei prefabbricati e di controllo degli impianti di luce e gas».

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