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Luigi Sbarra

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LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ha partecipato oggi a Lamezia Terme ad una iniziativa promossa dal sindacato. Di fatto, una risposta indiretta alla manifestazione tenuta sabato da Cgil e Uil in vista dello sciopero generale a cui la stessa Cisl non ha aderito.

E, infatti, Sbarra ha bocciato l’idea dello sciopero, difendendo invece il principio del confronto con il Governo ed esprimendo parole di apprezzamento per il neo governatore Roberto Occhiuto.

Lo sciopero sbagliato 

«Il Paese è impegnato in una difficile ripresa – ha detto Sbarra – nel mezzo di una pandemia che rialza la testa. Bisogna remare tutti nella stessa direzione e realizzare le riforme con il protagonismo delle parti sociali. Lo sciopero generale è lo strumento sbagliato e inopportuno, perché radicalizza il conflitto in una fase in cui serve coesione ed è incomprensibile di fronte alle positive evoluzioni che abbiamo conquistato in manovra e le solide interlocuzioni avviate con il Governo».

«Bisogna continuare – ha aggiunto Sbarra – a percorrere la via del dialogo sociale, migliorare ulteriormente il provvedimento nell’iter parlamentare. Le riforme di fisco e pensioni, sulle quali cui il governo si è impegnato a lavorare di concerto con il sindacato, vanno avviate e accelerate e l’agenda pubblica aggiornata alle priorità emergenti. La road map del 2022 è fitta: contrasto all’inflazione, ripartenza salariale e politica dei redditi; politiche attive e formazione, nuovi rapporti sociali e industriali partecipativi; integrazione sociale e geografica; governance concertata degli investimenti e dei progetti del Pnrr. Temi – ha proseguito il leader della Cisl – che vanno declinati in un progetto paese organico, a cui noi vogliamo dare la forma di un grande patto sociale tra governo, sistema delle imprese e sindacato e dare vita a un modello nuovo di economia sociale che metta al centro il lavoro, la crescita, la coesione del Paese».

Occhiuto promosso dal leader Cisl

Rispetto alla situazione calabrese, sua terra d’origine, Sbarra ha spiegato: «Guardo con grande attenzione a questo avvio della nuova legislatura regionale: vedo un governatore con le idee chiare, che si è messo subito a lavorare, che apre dossier importanti che possono far ben sperare la Calabria».

«Il Mezzogiorno – ha rimarcato Sbarra – è parte integrante della piattaforma unitaria che sosteniamo da tempo. Sul Sud oggi si aprono prospettive assolutamente interessanti, nei prossimi 4-5 anni il Mezzogiorno avrà da spendere quasi 200 miliardi di euro tra le risorse del Pnrr, risorse che arriveranno dalla riprogrammazione dei fondi comunitari 2021-27, c’è da spendere un importante intervento finanziario sul Fondo sviluppo e coesione. Il problema è quello di fare scelte. Io penso – ha poi rilevato il leader della Cisl – che il tema delle infrastrutture, della semplificazione amministrativa, della possibilità di concertare anche una fiscalità di vantaggio, un accesso al credito che agevoli l’attrazione degli investimenti, un grande investimento sulla formazione, sulle politiche attive e un controllo del territorio in tema di legalità e sicurezza, sono tutti fattori che oggi possono agevolare la ripartenza e lo sviluppo del Mezzogiorno. E guardo con grande attenzione a questo avvio della nuova legislatura regionale: vedo un governatore con le idee chiare, che si è messo subito a lavorare, che apre dossier importanti che possono far ben sperare la Calabria». 

Il confronto migliora la manovra

L’idea del segretario della Cisl è quella di un confronto ricercato: «Il giudizio che diamo sulla legge di bilancio è articolato. Oggi ci troviamo una manovra economia molto diversa da quella che ci era stata presentata un mese e mezzo fa e che abbiamo migliorato grazie alle iniziative di mobilitazione e di lotta che abbiamo messo in campo in questo ultimo mese e grazie anche al confronto proficuo con il presidente Draghi e con alcuni ministri».

«Abbiamo contribuito – ha rilevato Sbarra – a migliorare decisamente la legge di bilancio, rendendola espansiva, coesiva, con forti segnali redistributivi a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, collocati a fasce di reddito medio basse e basse. Portiamo a casa 5,5 miliardi sugli ammortizzatori sociali, 7 miliardi riduzione della tassazione fiscale attraverso l’Irpef a favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, 1,5 miliardi di decontribuzione per i lavoratori dipendenti con redditi al di sotto dei 35mila euro, 8 miliardi per sanità, 850 milioni sulla non autosufficienza, nel 2022 i pensionati avranno la piena rivalutazione delle pensioni. Sostanzialmente – ha aggiunto il segretario della Cisl – abbiamo davanti una manovra importante che abbiamo migliorato. Noi pensiamo che questi sono risultati che il sindacato deve intestarsi. Certo, c’è ancora da fare e lo faremo nei prossimi giorni perché la legge di bilancio può essere ancora migliorata sulla scuola, sul fondo per contrastare il caro bollette, nella prospettiva di consolidare gli investimenti per il lavoro e l’occupazione. Quindi, sostanzialmente c’è un giudizio articolato: più luci che ombre in questa legge di bilancio».

Con questo spirito, Sbarra ha lanciato un messaggio chiaro ai sindacati: «Il tema oggi è quello di evitare il prevalere di un modello sindacale centrato sull’antagonismo, sul massimalismo, sulla contrapposizione».

«Noi invece – ha spiegato Sbarra – abbiamo bisogno di un profilo sindacale attestato sulla responsabilità, sull’autonomia, sulla ricerca testarda del dialogo, dell’interlocuzione con le controparti pubbliche e private. Questo paese ha necessità di un modello sindacale riformista: insieme è possibile costruire le condizioni per la ripartenza del Paese».

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