X
<
>

Monsignor Caiazzo a Ferrandina durante «Sa(n)remo italiani»

Share
3 minuti per la lettura

Il prefetto di Matera, Bellomo, elogia «un sistema piacevole, utile e efficace modello virtuoso da esportare in altri territori nei quali queste attività sono più difficili»

FERRANDINA (MT) – La seconda edizione di «Sa(n)remo italiani», la manifestazione canora organizzata al centro accoglienza Auxilium di Ferrandina (MT) si è aperta con la telefonata in diretta di Albano Carrisi e si è chiusa con la vittoria di Mike Eghe, un ragazzo nigeriano ospite del Cara di Brindisi, che ha cantato “Cambiare” di Alex Britti, canzone che ha prevalso sulle altre undici in gara, tutte scelte tra i maggiori successi della canzone pop e melodica italiana, che sono state cantate da ragazzi e ragazze migranti ospiti dei Centri accoglienza Auxilium della Basilicata, dai rappresentanti del Cara di Bari, di quello di Brindisi e del centro accoglienza Mondo Migliore a Rocca di Papa (RM).

Un grande successo per una serata che ha visto la partecipazione entusiasta del vescovo di Matera monsignor Antonio Caiazzo, del prefetto Antonella Bellomo, del presidente del consiglio comunale di Ferrandina, di Pietro Simonetti, responsabile della task force sull’immigrazione della Regione Basilicata.

La manifestazione, nata nel centro accoglienza di Ferrandina, dall’idea dell’insegnante di italiano  dei migranti ospiti del centro, per integrare le persone attraverso la canzone pop italiana, ha avuto un tale successo che è stata trasferita in tutti i centri accoglienza Auxilium in Italia. Cantare pezzi che appartengono alla storia di intere generazioni di italiani, per tanti ragazzi e ragazze che vengono da Paesi lontani non è solo dimostrare un’abilità linguistica, ma è un aiuto a comprendere la nostra cultura, il nostro comune sentire, sentendosi parte del Paese che li accoglie.

Il prefetto Antonella Bellomo ha detto a questo proposito che la Regione Basilicata è impegnata nell’accoglienza e nell’integrazione non a parole ma con i fatti: “E un sistema di integrazione così piacevole, utile e efficace è un modello virtuoso da esportare in altri territori nei quali  queste attività sono più difficili”. Il Prefetto ha anche voluto dare un plauso “alla cooperativa e agli operatori, che non ci mettono solo l’impegno di un lavoratore, ma anche la passione e l’amore per quello che fanno”.

Simonetti nell’indicare che iniziative come queste segnano il percorso contro “l’industria della paura e dell’esclusione”, ha sottolineato l’importanza della cultura e del lavoro per dare una diversa qualità alla vita dei migranti.

Monsignor Caiazzo, che insieme a Angelo Chiorazzo, fondatore Auxilium, ha  parlato al telefono con Albano a nome di tutti, ha detto alla fine della manifestazione che  “L’armonia delle arti unisce i cuori, ci fa scoprire più fratelli, figli della stessa umanità, dello stesso Dio. La manifestazione di oggi ripaga certamente gli operatori, ma tutti noi avvertiamo che la forza dell’amore è più forte di ogni pregiudizio e paura”. E ha aggiunto “Io sono particolarmente contento stasera perché ho visto tanti occhi felici, specie in questi ragazzi, ma ho visto anche un velo di nostalgia. La nostalgia di chi è lontano da casa, di chi ha perso qualcuno. Non vi lasciamo soli perché vi sentiamo parte della nostra terra che vi ha accolto, e che si prodiga non solo per voi ma per tutti coloro che hanno bisogno.”.

La capacità di accoglienza e integrazione della Basilicata è emersa anche nelle parole di Angelo Chiorazzo, il quale ha spiegato che insegnare l’italiano nei centri accoglienza Auxilium è sempre una priorità così come inserire da subito i migranti ospiti in  lavori di pubblica utilità. Questi sono due elementi chiave per l’integrazione sui quali  il sistema accoglienza nazionale deve puntare.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE