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CON 352 sì, 193 no e 7 astenuti, la Camera ha votato la fiducia posta dal Governo sull’approvazione del disegno di legge di conversione del decreto “competitività” nel testo approvato in commissione, incluso l’emendamento anti-scippo che dovrebbe restituire il bonus benzina ai lucani dopo le sentenze del Consiglio di Stato che hanno imposto la sua ripartizione con le regioni che ospitano rigassificatori, e in particolare il Veneto.
Rabbiosa la reazione della Lega Nord che adesso grida lei stessa allo “scippo”.
«Se pensano di poter scippare i Veneti degli sgravi benzina dovranno passare sui nostri corpi. Questo giro nessuno sconto: l’aula, se necessario, la occuperemo a oltranza». Così il capogruppo leghista alla Camera Massimiliano Fedriga.
«Quel rigassificatore -sottolinea- serve l’intero paese, gli sgravi sono una sacrosanta misura compensativa per le popolazioni che ospitano l’impianto. Da un esecutivo che regala 20 milioni di euro in risarcimenti ai criminali e che spende 30milioni di euro per trovare un lavoro ai carcerati, non accettiamo lezioni di nessun tipo. Senza impegni, concreti, sul tavolo, andremo alla resa dei conti col governo».
Renzi, conclude, «si ricordi che il Veneto regala a Roma, ogni anno, 21 miliardi di euro. Quei soldi non sono una rendita di posizione. In questa partita ad avere le mani legate è Roma».
La restituzione per intero ai territori interessati dalle estrazioni del fondo alimentato con il 3% del valore della produzione è una delle richieste avanzate al tavolo col Governo sull’aumento delle estrazioni in Val d’Agri dalla Regione assieme alla rimodulazione di quello per infrastrutture e lavoro previsto dal Memorandum.
Il disegno di legge di conversione del decreto competitività avrà bisogno ancora di un passaggio al Senato prima di entrare in vigore. Infatti rispetto al testo approvato a Palazzo Madama sono scomparse numerose norme come la cancellazione della deroga al tetto di 240 mila euro per gli stipendi dei manager Pa per le società quotate e quelle emittenti strumenti finanziari quotati o che rilasciano titoli scambiati, l’eliminazione del pagamento dei crediti per 535 milioni a Poste italiane, la cancellazione dell’abolizione del limite della soglia dei 1.000 euro per l’uso del contante a stranieri e turisti in Italia, la soppressione della possibilità della sola Scia per fare impresa.
l.amato@luedi.it
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