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POTENZA – A settembre qualcuno tra i soci del Cral della Regione Basilicata ha provato a spodestare chi da 6 anni a questa parte gestisce tutto, ma non c’è riuscito. Ma ora lo scontro si è spostato su un altro piano e la questione potrebbe anche finire in Tribunale.

C’è un nuovo corvo che si aggira per i corridoi di via Verrastro. Questa volta nel mirino è finito il circolo ricreativo dei dipendenti che ogni anno organizza viaggi, feste, tornei di calcetto e quant’altro per allietare il dopo lavoro del regionale tipo.

In soldoni si tratta di oltre 200mila euro di bilancio annuale, che non sono spiccioli, a ben bedere per oltre un centinaio di soci “attivi” che l’anno scorso sono stati in settimana bianca a Folgaria, e poi a Cortina per un “meeting invernale”; a Roma per la visita al presepe di Franco Artese in piazza San Pietro, ad Assisi, a Caserta per esplorare la Reggia, in Inghilterra per una vacanza studio, e persino dal Papa. Ma anche ad Otranto, nel Cilento per la raccolta delle castagne, a Napoli per lo spettacolo del comico Siani.

Tante mete e tante adesioni. Eppure qualcuno non sembra aver gradito. Forse per l’eccesso di protagonismo di qualcuno. E carte alla mano ha inviato un esposto ad alcune testate locali, alla Finanza, al pm Diliso, che per capirsi è chi indagando sul concorsone sabotato del Po Fesr, e alla Corte di Conti.

A scatenare la sua ira sembra che stata la modifica dello statuto per permettere al direttivo uscente di essere rieletto. «Per cambiare lo statuto c’era bisogno dei 2/3 degli iscritti, così come previsto dall’articolo 13 e cioè almeno 500 persone». Ma a quanto pare i votanti sarebbero stati molto di meno.

Il presidente Ernesto Ricciardi, dal canto suo risponde che non c’è stata nessuna «illegittimità» del tipo di quelle denunciate, e annuncia l’intenzione di fare un passo indietro perché il clima si è fatto troppo pesante.

Difficile pensare a un’altra vacanza, un’altra festa di carnevale, o un’altro torneo di calcetto se qualcuno nascosto dall’anonimato sparla e lancia accuse così gravi di cattiva gestione e peggio ancora.

l.amato@luedi.it

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