Il Comune di Reggio Calabria
4 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Giunta comunale, il difficile parto si compie a tarda notte a Palazzo San Giorgio, dove last minute e quando ormai si andavano redigendo i decreti di nomina per giovedì mattina, era scoppiata la grana in casa dei democratici progressisti metropolitani di De Gaetano: Falcomatà avrebbe posto un veto in quota assessorile sui nomi di Mario Cardia e Giandomenico Malara.
Una grana che l’area di De Gaetano ha superato, in tarda serata, proponendo nelle caselle dei due assessori (un uomo ed una donna) che spettano a Dp l’assessore uscente Demetrio Delfino (ex Leu ma da sempre vicino a De Gaetano) e l’altro assessore uscente Giuggi Palmenta (legata a Giandomenico Malara e che approderà così dalla lista Sintesi a Dp).
L’unico oggettivamente uscito scontento dal tavolo è stato Mario Cardia che ha annunciato le proprie dimissioni subordinate da aggiungere a quelle rassegnate dall’opposizione presso il notaio Stefano Poeta.
Il Pd senza problemi…..deleghe a parte. Eppure la mattinata era trascorsa veloce, semplice e pulita almeno in casa Pd dove Graziano, sentito il sindaco facenti funzioni Paolo Brunetti aveva sciorinato la quaterna del Pd in giunta: Mimmetto Battaglia, l’uscente assessore Rocco Albanese e si era trovato l’accordo anche sulle due donne, Lucia Nucera e Angela Martino.
La prima è presidente della commissione pari opportunità, e già in passato, sempre con Falcomatà al comune, è stata Assessore alle Politiche Sociali Welfare, Politiche della Famiglia, Pari Opportunità e Minoranze linguistiche mentre Angela Martino, figlia d’arte (suo padre è Demetrio detto Mimmo già consigliere comunale) è subentrata in consiglio comunale dopo la sospensione di Nino Castorina e ricopre l’incarico di presidente della commissione decentramento.
Nel caso delle rappresentanti del gentil sesso non è immediatamente percepibile l’appartenenza chiara e netta a nessuna delle anime interne del partito ma la scelta salomonicamente ha accontentato quasi tutti (solo l’area di Battaglia non ha gradito la bocciatura dell’assessore all’urbanistica uscente Mariangela Cama) anche se la vera partita interna ai democrat si gioca adesso sul fronte delle deleghe. Argomento cardine sul quale i quattro, non ancora ufficializzati assessori, si sono incontrati ieri sera presso la sede del partito di via Filippini, insieme ai maggiorenti del partito per capire a chi spetta cosa. Sul tema caldo incontreranno stamattina Brunetti.
Per le civiche invece il Psi- Ata ha indicato l’assessore uscente Irene Calabrò ed il già delegato Francesco Gangemi per la lista Innamorarsi di Reggio.
Nervi tesi in area Dp. Ma la bomba con potente deflagrazione andava a scoppiare poco vicino, nell’altra forza di maggioranza di Palazzo San Giorgio che avrebbe dovuto ottenere qualche riconoscimento in virtù dei numeri, ovvero i democratici progressisti metropolitani di De Gaetano. L’incontro con il vicesindaco Paolo Brunetti non ha prodotto i frutti sperati e gli animi si sono esasperati sul niet di Falcomatà (si presume per bocca di Brunetti) ai nomi di Giandomenico Malara e di Mario Cardia. “Un dispetto ed una vendetta” sostenevano i Dp.
Una ritorsione da parte di Falcomatà dovuta al fatto che Cardia e Malara (insieme a Giuggi Palmenta) sono stati eletti nella lista (voluta proprio dal primo cittadino) “S’intesi”. I due, pur riscuotendo un ottimo consenso in termini di voti non si sono mai visti scattare l’assessorato. Ma la rottura vera e propria si sarebbe consumata solo successivamente. Con la candidatura alle regionali di Gianni Muraca, in qualità di candidato di area Falcomatà. Una scelta che non ha incontrato né il favore e né i voti di Cardia e di Malara (che hanno votato per l’ex consigliere regionale Billari), i rapporti si sono dilaniati tanto da far approdare i due consiglieri di Falcomatà dritti dritti tra le fauci dell’ex assessore regionale al lavoro Nino De Gaetano, desideroso di creare un soggetto politico dentro Palazzo San Giorgio. E De Gaetano la trattativa l’ha portata avanti fino alla fine: la crisi politica è stata ricucita e pax è stata fatta con Falcomatà individuando gli assessori Giuggi Palmenta (che supporta così la rappresentanza di Malara) e Demetrio Delfino.
L’unico a rimanere con le pive nel sacco e tagliato fuori da tutto è stato Mario Cardia, che è stato anche in staff alla città metropolitana scelto proprio da Falcomatà, che ha annunciato di voler dare un seguito concreto alla rottura delle trattative recandosi dal notaio per le dimissioni subordinate alla raccolta delle 17 firme necessarie a staccare la spina al governo cittadino. Un’ipotesi questa che sembra non avere più molte speranze.
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