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CATONA (RC) – L’attenzione che la Polis Cultura riserva, da sempre, al proprio territorio è confermata appieno dall’organizzazione del Festival del cinema mediterraneo “Verso Sud”. Dopo il grande successo di critica e di pubblico della passata stagione, anche quest’anno, sotto la direzione artistica di Nicola Petrolino e quella organizzativa di Lillo Chilà, viene riproposto il Festival che è giunto alla quinta edizione. 

 

Il Festival presenta dieci serate distribuite in alternanza con gli spettacoli del Festival Catonateatro e termina il 26 agosto con la proiezione di una pellicola storica del patrimonio filmografico italiano. Volendo ripercorrere un viaggio ideale, appunto Verso sud, attraverso le location dei film che compongono la rassegna, bisogna partire dalla Campania, da Napoli precisamente, la città dove è ambientato il film “Song’e Napule” (18 luglio) dei fratelli Manetti che apre il festival venerdì 18 luglio: una divertentissima commedia poliziesca ricca di contaminazioni cinematografiche e musicali. 
 
Da Napoli si passa in un ipotetico paese al confine fra Basilicata e Puglia, (in realtà il film è stato girato in Sardegna, in provincia di Oristano) dove è ambientato il film di Rocco Papaleo, “Una piccola impresa meridionale” (14 agosto). Sin dalla prima inquadratura si è immersi in una atmosfera mediterranea musicale e corale, con una sorta di cantastorie disincantato, che narra, con ironia e leggerezza, il suo destino e quello degli altri personaggi, che si trovano con lui in un faro in riva al mare. 
 
Si arriva così in uno sperduto paesino della Puglia popolato solo da ultraottantenni, dove si svolge “Ci vediamo domani” (20 luglio), il primo lungometraggio di Andrea Zaccariello. Il film si affida alla verve di Brignano per imbastire una commedia sulla precarietà e sulle responsabilità della vita in età adulta. Sempre in Puglia sono stati girati altri due film che vedono come protagoniste le donne. In una piccola località del Salento, dove la luce illumina tutto con un’intensità struggente, le quattro donne protagoniste di “In grazia di Dio” (6 agosto) di Edoardo Winspeare, diverse tra loro ma legate in modo indissolubile alla natura e ai luoghi che amano più di qualsiasi altra cosa, combattono contro la crisi economica che sembra distruggere tutto, compresi i legami affettivi, guardando a ciò che si possiede. Protagonista del film “Si può fare l’amore vestiti?” (23 agosto) di Donato Ursitti è ancora una donna, una sessuologa trentenne alle prese con l’incontro/scontro con la realtà di un paesino pugliese al suo ritorno da Roma per motivi familiari. 
 
Si passa alla Calabria che fa da sfondo a tre film. Dalla Calabria degli anni ’50, precisamente da Figline Vegliaturo in provincia di Cosenza, insieme al figlio di dieci anni, parte Salvatore che ha deciso di abbandonare la sua terra e l’amore per la fisarmonica per le miniere del Belgio e un futuro migliore. Il film è “Marina” (28 luglio) del regista belga Stijn Coninx, la storia vera del figlio di questo emigrante, il musicista Rocco Granata, che è diventato famoso per aver composto la canzone “Marina”. La Calabria degli anni ’60 fa da sfondo a “La Moglie del sarto” (17 agosto) del regista calabrese Massimo Scaglione, un film che nello scenario di un piccolo paese della Calabria racconta la storia di una donna che per difendere la sua dignità e la sartoria di famiglia, è pronta a combattere contro pregiudizi e un’arretrata morale maschilista. Nel cast del film si distinguono i comici reggini Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi. “Il sud è niente” (24 luglio), opera prima di Fabio Mollo, si svolge invece nella Calabria di oggi, a Reggio, proprio nel quartiere in cui il giovane regista è cresciuto. Sullo scenario dei riconoscibili luoghi che fanno anche da sfondo alla nostra vita, si svolge la storia di Grazia, adolescente introversa interpretata da Miriam Karlkvist che, attraverso la lenta e dolorosa elaborazione del lutto per un fratello misteriosamente scomparso, rappresenta il desiderio e la speranza di cambiamento di tanti giovani che si trovano a vivere in una realtà sociale come la nostra che sembra non offrire altra possibilità se non la fuga verso il nord. La sera della proiezione al regista Fabio Mollo sarà consegnato il premio “Verso Sud” ed al termine lo stesso regista si intratterrà con il pubblico per discutere sulle problematiche che la sua opera ha suscitato. 
 
Si arriva in Sicilia, precisamente a Palermo dove si svolge “La mafia uccide solo d’estate” (30 luglio). Con questa sua opera prima Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, attraverso una tenera e divertente storia d’amore, ripercorre gli episodi delittuosi accaduti in Sicilia tra gli anni ‘70 e ‘90 con uno stile nuovo ed originale, scegliendo come protagonista un ragazzino che coltiva sogni, speranze e illusioni, sentendosi e volendosi diverso rispetto alla cultura mafiosa di cui la criminalità organizzata è espressione. Il viaggio termina nelle isole Eolie. Infine, si avrà cosi modo di rivedere, dopo molti anni di silenzio, proprio questo ultimo film: “Vulcano” (26 agosto) del regista William Dieterle, recentemente restaurato e, a seguire subito dopo, “La guerra dei vulcani” di Francesco Patierno, un interessante documentario che permetterà di ripercorrere una vicenda di altri tempi,
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