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Come usare al meglio e in fretta le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Ieri a Napoli terza tappa del tour di “Italia Domani” al Polo di San Giovanni a Teduccio dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, alla presenza del ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi di Maio, del ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, della coordinatrice della Segreteria tecnica del Piano Nazionale di Ripresa, Chiara Goretti e del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. E proprio quest’ultimo ha centrato ad apertura dell’incontro il senso essenziale del Pnrr: «E’ questa la grande sfida della Pubblica amministrazione».

È una prova di maturità assolutamente da superare per la Campania e per l’intero Mezzogiorno per arrivare a una svolta epocale dei territori. Il timore più grande emerso nel corso dell’iniziativa, a cui hanno preso parte anche imprenditori e amministratori locali, è che possa esserci una distribuzione poco equa dei fondi tra Nord e Sud. «Evitare questo è la grande sfida – sostiene Manfredi – C’è un tema di allocazione delle risorse, ma anche poi un tema di capacità di spesa: le amministrazioni del Sud devono essere messe in condizione di poter riuscire a utilizzare bene queste risorse nei tempi giusti. Sono programmi complessi che richiedono professionalità elevate per la loro realizzazione», afferma.

La linea dell’esecutivo del premier Mario Draghi è chiara. «La missione nazionale che il Governo si è dato è quella di recuperare e superare i divari, non certo di creare nuovi squilibri – ha detto Mara Carfagna – Il dossier è ancora in fase di approfondimento ma posso dire che qualunque avanzamento non produrrà alcun disequilibrio – afferma Carfagna – La battaglia che stiamo facendo va in direzione esattamente contraria, cioè di superare i divari, di abbattere il muro della disuguaglianza che ha diviso per troppi anni i cittadini del nord da quelli del sud. Ne è una riprova – spiega il ministro – l’inserimento in legge di bilancio dei primi due Lep: asili nido e trasporto scolastico degli studenti con disabilità. Per gli asili nido stabiliamo e finanziamo il livello minimo di posti che ogni comune, senza eccezioni, è tenuto a garantire. Si devono assicurare 33 posti ogni 100 bambini».

Carfagna poi parla del Sud in relazione ai fondi per la scuola. «Con il ministro Bianchi, quando abbiamo presentato i primi bandi per la ripartizione di 5 miliardi e 200 milioni di euro, abbiamo individuato i criteri di riparto. Al Mezzogiorno sono assegnate il 49% di queste risorse, con punte del 55% per gli asili nido, del 54% per le mense e del 57% palestre».

«Abbiamo predisposto in 9 mesi una serie di strumenti per rafforzare gli enti locali ma anche una rete di protezione per affiancarli e sostituirli in caso di lentezza o inadempienza. E’ chiaro che, se non dovesse bastare, siamo pronti a intervenire ulteriormente – ha spiegato Carfagna – Siamo pronti a intervenire – perché non un euro del Pnrr deve essere sprecato». Per il ministro «il Pnrr avrà un impatto positivo più sul Sud che sul Nord ma anche stime che ci dicono che avrà impatto positivo sull’occupazione giovanile di 4,9 punti percentuali e di 5.5 di occupazione femminile, il che significa centinaia di migliaia di uomini e donne del sud che avranno un lavoro».

L’altro rappresentante del governo, il ministro Di Maio, ha invece ricordato come «in molti ambiti di investimento la quota di investimenti riservata al Mezzogiorno è addirittura superiore al 40 per cento. Il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile ha riservato al Sud il 56 per cento dei 61,3 miliardi di risorse di loro competenza». Il ministro ha poi rassicurato gli amministratori e gli imprenditori presenti sulla capacità di spesa delle risorse europee di cui 120 miliardi a debito (quindi prestiti da restituire a Bruxelles): «La ricognizione dei fondi destinati al Sud sta facendo discutere ma il calcolo è stato validato dalla Commissione Europea che ha ritenuto il nostro impegno solido e credibile». Poi il ministro lancia anche un appello: «Dobbiamo mettere da parte le gelosie amministrative e lavorare tra di noi con leale collaborazione. Impegniamoci nella leale collaborazione, così riusciremo a soddisfare il nostro principale obiettivo, ovvero aumentare l’occupazione giovanile per evitare che i nostri giovani vadano ad arricchire altri Paesi del mondo e regalare ad altri Paesi i soldi delle nostre tasse spesi per la loro istruzione».

I principali enti cui spetterà l’onere di spendere i fondi italiani del Next Generation Eu saranno i comuni, rappresentanti da una ventina di sindaci in platea. «Se falliremo la sfida del Pnrr, l’Unione Europea avrà un grande problema di credibilità che addebiterà ai Paesi che hanno più quota ha detto, sottolineando poi che «27 Stati europei si sono indebitati e metà dei fondi sono andati a Italia e Spagna. Dalla capacità di spesa di questi fondi non dipende solo la credibilità del Sud o dell’Italia, ma anche la credibilità politica e di mercato dell’Unione Europea che ha emesso titoli per finanziare questo programma». «Guardiamo con grande ottimismo ai prossimi mesi, perché anche oggi l’Ocse ha certificato una crescita superiore al 6% quest’anno e superiore al 4% nel 2022, oltre le nostre previsioni. È un grande riconoscimento al lavoro fatto con il Governo Draghi» ha affermato, orgogliosamente, Di Maio.
Clima e transizione ecologica sono tra gli argomenti a cuore di Di Maio. «La transizione ecologica non dev’essere una Jihad contro le imprese o l’attestazione che questo modello non è più sostenibile e quindi va chiuso. Siamo al centro di questo problema ma può essere una grande opportunità – ha spiegato – All’interno del Pnrr – ha spiegato Di Maio – ci sono i fondi per le imprese per convertirsi. Abbiamo il 99% delle imprese italiane sotto i 15 dipendenti, molte sono a conduzione familiare e quindi non hanno l’expertise o i fondi per riconvertirsi. Il Pnrr mira, convertendo le aziende, ad abbassare le emissioni».

Di Maio ha ricordato che «grazie al G20 abbiamo cominciato a riconoscere, con tutti gli Stati del mondo, il livello di surriscaldamento globale. Ci siamo impegnati per la prima volta a riconoscere che se entro il 2050 non fermiamo il surriscaldamento globale di 1,5 gradi avremo effetti che, in particolare sul Mediterraneo e sul Sud, saranno ancora più forti».

IL NODO COMPETENZE

«Le amministrazioni del Sud – ha sottolineato Manfredi – devono essere messe in condizione di spendere le risorse che arriveranno».
Un altro argomento quanto mai attuale è quello delle assunzioni per rinforzare la macchina della pubblica amministrazione. In relazione al tema della carenza di personale all’interno della macchina comunale il sindaco Manfredi ha sollecitato decisioni immediate. «Ho parlato con il ministro Brunetta proprio ieri affinché ci sia maggiore flessibilità sulla capacità assunzionale dei Comuni proprio in funzione del Pnrr che ci consente di poter andare a reclutare le competenze specialistiche di cui abbiamo bisogno» detto il primo cittadino partenopeo. Inoltre il sindaco ha riferito inoltre che in questi giorni inoltre stanno prendendo servizio i vincitori del concorsone della Regione.

«In questi giorni sta prendendo servizio il personale del concorsone – prosegue ancora Manfredi -. Facciamo molto affidamento sul personale che possiamo prendere con il Pnrr per il quale avremo delle possibilità in relazione ai progetti che ci verranno assegnati. Ho parlato anche con la Funzione Pubblica e con il Ministro Brunetta proprio ieri per fare in modo che ci sia maggiore flessibilità sulla capacità di assunzione dei comuni proprio in funzione del Pnrr. E’ importante poter andare a reclutare le competenze specialistiche di cui abbiamo bisogno».


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