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CASTROLIBERO (CASTROLIBERO) – Sono giorni di delusione a Castrolibero. Sono giorni in cui viene recapitata a casa la bolletta per il pagamento dei rifiuti solidi urbani, la volgarmente chiamata tassa sulla spazzatura, e per quanto non sia, già di suo, un momento particolarmente esaltante, stavolta rischia di rimanere negli annali come uno dei più brutti. Per molti la bolletta è aumentata sensibilmente, in qualche caso persino raddoppiata o quasi. C’è chi già riteneva pagasse tanto e che a questo punto non sa più a che santo votarsi. Non solo: in molti hanno ricevuto la bolletta con la prima rata già scaduta e la seconda quasi.
Perchè questo aumento così gravoso? Cosa è cambiato nella gestione del servizio? Tutto nasce dal consiglio comunale dello scorso 31 luglio: è quello il giorno in cui vengono approvati il piano del servizio integrato per la gestione dei rifiuti, il regolamento sulla Tari e la definizione delle tariffe per il 2021. In quella seduta (assenti Gangi e Ricchio), nove voti favorevoli e uno contrario (Calvelli).
La rabbia e la delusione di queste ore nascono in una calda giornata d’estate quando mezza Castrolibero si è svuotata e l’attenzione dei cittadini verso l’amministrazione della cosa pubblica, già scarsa di suo, raggiunge il livello più basso. Ma questo è un altro discorso.
IL COMUNE
Alle lamentele il Comune risponde col consigliere comunale con delega ai Tributi Annamaria Buono: «Il metodo tariffario dei rifiuti applicato dall’Arera – spiega la Buono – prevede che la tariffa copra tutti i costi del servizio, compresi quelli di smaltimento che, in questo momento, vista la carenza impiantistica nel Sud Italia, hanno raggiunto livelli elevatissimi. I rifiuti della Calabria oggi vengono smaltiti prevalentemente fuori regione e addirittura fuori nazione. Il Comune di Castrolibero si è adeguato a queste tariffe».
C’è un’altra cosa: fino a poco tempo fa la tariffa veniva calcolata solo in base ai metri quadrati dell’abitazione, adesso si prende in considerazione anche il numero reale dei residenti, in quella stessa abitazione. E’ la cosiddetta tariffa binomia, composta da un dato fisso (i metri quadrati) e una parte variabile (il numero di residenti).
«Tutto questo – ha detto in conclusione la Buono – non solo ha permesso a Castrolibero di adeguarsi alla normativa nazionale, seguendo una governance di buone prassi ma di rendere le tasse più eque e proporzionate. Famiglie composte da uno o due componenti si trovano un importo da pagare minore rispetto gli anni precedenti, come le utenze non domestiche classificate “meno inquinanti” mentre per le famiglie più numerose, e per attività commerciali che hanno una elevata produzione di rifiuti, c’è stato l’aumento».
Basterà questo per far passare l’amarezza? Servirà sentirsi pure dire che la differenziata ha toccato punte dell’80%? Chissà.
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