Il carcere di Castrovillari
2 minuti per la letturaCASTROVILLARI – Un gruppo di detenute del carcere di Castrovillari che frequentano l’istituto Alberghiero della città del Pollino, stamani, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, insieme ad alcune studentesse dello stesso istituto, hanno messo in scena il flashmob “Wow! World of Women (il Mondo al Femminile)”.
«È la prima volta che ciò avviene nel Sud Italia e, forse, in tutta Italia» ha sostenuto il direttore del carcere, Giuseppe Carrà. L’idea del flashmob è nata da una proposta progettuale della professoressa Annamaria Rubino. Il flashmob si è tenuto all’interno dell’istituto penitenziario, nella sala cinema, alla presenza delle autorità comunali e dei presidenti delle associazioni di volontariato che collaborano con l’istituzione penitenziaria.
Nei pochi minuti della manifestazione le detenute hanno declamato i versi della poesia “Mani” scritta da un ex detenuta, Simona: «È tutta una vita che faccio fatica / E ora che sono dietro le sbarre Rinchiusa, sola, tra quattro mura / Mi sento libera dalla paura / Ero nelle mani di un carceriere / Non dentro ma fuori la galera / Mani Tenere che accarezzano / Mani che afferrano, picchiano e spezzano / Mani che sanno tanto amare / Mani esperte anche a far male / Che rendono tutto nero e indegno / Mani che, comunque, lasciano il segno».
Subito dopo, detenute e studentesse, si sono esibite, sulle note della canzone “Bella così” di Rodriguez Chadia, in una coreografia. «Il flashmob – ha detto Carrà – è un messaggio forte per dire stop alla violenza sulle donne e assume una ancor maggiore valenza provenendo da questo istituto che custodisce anche i ristretti per reati di violenza contro le donne. L’idea, con la dirigente dell’istituto Alberghiero Immacolata Cosentino, è stata quindi quella di lanciare un messaggio alla società civile di sensibilizzazione contro qualsiasi atto di violenza di genere, atto che sia di natura fisica, sessuale o psicologica. Tutto ciò insomma che leda la dignità della donna nel riconoscimento di un ruolo imprescindibile nell’ambito della società, del lavoro e della famiglia. Un’iniziativa assolutamente innovativa in ambito carcerario che vede la piena sinergia tra le istituzioni e non solo».
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