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Ilaria Chiaratti

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7 minuti per la lettura

Se prendo la sua pagina Instagram è impossibile non farsi avvolgere dalla luce soffice che emanano le sue foto, un trionfo di azzurri limpidi, bianchi nivei e rosa pastello. Sono le luci e i colori del Nord, della fiabesca Olanda, dove lei, Ilaria Chiaratti, 40enne milanese, si è trasferita a vivere 12 anni fa. E che l’ha ispirata nel suo lavoro di Interior Designer.

Ilaria è ormai una delle influencer specializzate in stile nordico più apprezzate online. Le immagini di interni che pubblica, che provengono dalla sua bella e grande casa di Eindhoven, raccontano di spazi felici arredati in legno e con tessuti freschi, accoglienti e perfettamente integrati con la natura. A partire da questi ambienti la creator condivide con i followers la sua vita con il marito, i due figli e i suoi animali domestici. Perché l’ambiente descrive un modo di essere e uno stile di vita. E i suoi followers la amano per questo.

Ilaria, come sei diventata interior influencer?

«Il mio debutto online è legato al trasferimento in Olanda».

Allora partiamo da qui: come mai ti sei trasferita in Olanda?

«L’ho fatto per amore, per seguire il mio attuale marito che per lavoro doveva trasferirsi a Eindhoven. Io all’epoca lavoravo all’Assessorato alla cultura del mio paese, un piccolo comune in provincia di Milano, ma ho deciso di partire con Alberto e ho mollato tutto. Così al suo fianco ho affrontato questa nuova avventura da expat, cioè da espatriata. I primi mesi sono stati duri, lo ammetto. All’inizio non conoscevamo nessuno e non avevo un’occupazione. Non era facile trovarne una partendo da zero. Alberto al mattino andava a lavorare, ancora non avevamo bambini, e io rimanevo sola. Mi facevo delle grandi camminate alla scoperta della città ma dodici anni fa Eindhoven non era il celebre centro tecnologico e del design, la città stimolante che è oggi. Era un po’ tristanzuola, con pochi negozi. Almeno così appariva allora ai miei occhi. Comunque la nuova sfida mi piaceva e decisi di rimboccarmi le maniche. Nuovo Paese, nuova vita: pensai di buttarmi in qualcosa che aveva a che fare con la mia grande passione: l’arredamento. Quindi decisi di investire nello studio e mi iscrissi a una scuola di interior style. Frequentavo i corsi un giorno a settimana e il resto del tempo lo dedicavo a sviluppare i progetti assegnati a casa».

E poi?

«Nonostante la scuola, non posso dire che fossi ancora uscita dal guscio. Il vero scatto l’ho fatto quando ho aperto il mio blog, circa un anno dopo. Appena arrivati in Olanda avevamo un piccolo appartamento che mi divertivo ad arredare: dall’Italia non avevo potuto portare molto con me, in valigia avevo infilato solo un paio di coperte all’uncinetto, una fatta da mia nonna e una dalla mia prozia. Quindi, ho iniziato a decorare la casa pian pianino, facendo acquisti in negozi d’occasione, nei mercatini. Rifacendomi alla tradizione dello stile nordico ma sempre con un tocco italiano. E poi postavo tutto sul mio blog. Sono sempre stata appassionata di fotografia, e scattare foto mi divertiva molto».

Quindi il tuo debutto da interior influencer è iniziato così?

«Sì, per la voglia di condividere quello che stavo facendo».

Come sei riuscita a catturare l’interesse del pubblico con un piccolo blog?

«All’epoca lo stile nordico non era ancora molto conosciuto in Italia. Non era scoppiata la moda del design svedese. Così quelle immagini che pubblicavo costituivano una novità. Dalla mia pagina Facebook seguivo il sito della rivista di arredamento CasaFacile e la direttrice dell’epoca, Giusi Silighini, una vera talent scout, ad un certo punto ha notato i miei scatti e mi ha contattata per collaborare con la testata. “Quando vieni a Milano passami a trovare in Mondadori, c’è la possibilità di lavorare insieme”, mi ha detto. Non stavo nella pelle!».

Così hai iniziato a lavorare per la rivista.

«CasaFacile ha iniziato a commissionarmi dei servizi fotografici di interni in stile nordico».

Quindi avresti dovuto entrare nelle case degli Olandesi e fotografarle. Come hai fatto?

«Era un bel problema! Anche perché ancora non avevo molte conoscenze. Mi sono affidata alla rete. Mi sono messa in collegamento con altre blogger olandesi che si occupavano di arredamento, vedevo che avevano delle belle case, con tante idee originali e con un po’ di sfacciataggine proponevo loro di poterle fotografare. In questo modo sono riuscita a realizzare tanti bei servizi fotografici. Ci ho preso talmente gusto, che anche quando dovevo partire per un viaggio, prima contattavo “colleghe” di quei paesi e le andavo a trovare con la mia macchina fotografica. Così ho fotografato la bellissima casa di una blogger di Berlino e una in Portogallo. Un’esperienza entusiasmante, anche perché così mi sono fatta tante amicizie».

Quando sei approdata su Instagram?

«Nel 2012 ho aperto la mia pagina. All’epoca la piattaforma contava pochissimi utenti ma con il tempo ha preso sempre più piede. Quindi i miei followers sono cresciuti e anche i brand di arredamento hanno iniziato a propormi delle collaborazioni per promuovere i loro prodotti sulle mie pagine».

Qual è il tuo segreto?

«Ai miei followers cerco di dare degli spunti usando la fantasia. Così si possono creare degli ambienti originali e confortevoli anche con un budget contenuto. Inoltre molti mi chiedono consigli su come organizzare gli armadi, fare il cambio di stagione. Ma anche io ho dei momenti in cui la cesta dei panni da stirare straborda, oppure il pavimento è disseminato di giocattoli dei miei figli. Queste immagini le condivido con i followers, perché mi sembra giusto. Vedere sui social ambienti sempre perfetti dà un’idea sbagliata della realtà, è un messaggio inutilmente frustrante. La casa se è vissuta, non può essere un museo».

Da chi è composta la tua community?

«Soprattutto da italiani. Il mio pubblico è soprattutto femminile, donne che vanno dai 25 ai 45 anni: l’età in cui metti su casa, magari costruisci una famiglia, hai bisogno di reinventare gli spazi».

Reinventare gli spazi è un altro dei tuoi segreti.

«Sì. Sono del parere che ogni tanto l’arredamento della casa vada modificato. È una cosa che fa bene a noi, serve per cambiare prospettiva e apprezzare di più quello che si ha. Ma per farlo basta poco. In casa siamo saturi di roba. Magari alcuni oggetti di arredo li metto via e poi dopo qualche tempo li tiro fuori di nuovo, li metto al posto di altri. Quando fanno ingresso di nuovo in casa, quelle cose che avevi riposto danno una ventata di aria fresca, modificano l’ambiente. Io vado con le stagioni: in primavera e in estate tiro fuori degli oggetti, in autunno e in inverno altri. Inoltre mi piace fare la rotazione ai mobili, muoverli da una stanza all’altra. Le sedie del soggiorno le sposto in altre stanze, così i lumi, i cuscini. Ridipingo i mobili e gli cambio colore: l’atmosfera della casa cambia».

Lo stile nordico ha preso tanto piede anche in Italia. Perché piace tanto?

«Nelle case oggi c’è sempre poco spazio. Tutto quello che abbiamo, in casa non c’entra. Gli svedesi sono bravissimi a organizzare gli spazi. La casa contiene tutto ma ci si muove liberamente dentro: ad esempio usano scaffalature fino al soffitto per mantenere la stanza più libera e poterla vivere con agio. Al nord c’è il problema della luce: e quindi le case hanno grandi finestre, i colori dei mobili sono chiari. Anche la luce artificiale è estremamente studiata: noi siamo abituati al classico lampadario al centro del soffitto, loro disseminano l’ambiente di punti luce, perché li accompagni in ogni attività: la lampada da lettura accanto al divano, quella sul tavolo. Inoltre ogni stanza è pensata per poterci svolgere più attività: ad esempio non manca mai l’angolo per i più piccoli, anche nel living, ma il salotto non deve mai diventare un asilo nido, è tutto molto integrato. Qui c’è grande attenzione al vivere insieme».

A questo si deve il successo dell’azienda svedese Ikea.

«Ikea ha portato il design svedese alla portata di tutti. Da un anno sto lavorando proprio per loro come visual merchandiser qui a Eindhoven: mi occupo di mostrare al pubblico i nuovi prodotti. In ogni caso non trascuro la mia attività online e i miei followers con cui condivido una passione, la casa e tanta vita».


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