Una recente protesta contro il green pass in piazza del Ferrarese
3 minuti per la letturaIL rischio è che qualche frangia estrema del variegato movimento no vax e no green pass si mimetizzi tra la folla natalizia. Inscenando una delle proteste che da sedici sabato consecutivi creano disordini in diverse piazze italiane, tenendo sotto scacco zone commerciali e luoghi altamente sensibili come monumenti e sedi istituzionali.
Senza dimenticare la necessità di tenere sotto guardia il dato sanitario sui casi di positività al Covid che tornano a salire. Anche a Bari scatta il giro di vite sulle manifestazioni di protesta contro le misure del governo per fermare la pandemia. Ieri in Prefettura il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha stilato la mappa delle sei aree nelle quali, fino alla cessazione dello stato nazionale di emergenza, non sarà possibile organizzare sfilate e cortei, recependo circolare del Ministero dell’Interno.
Divieti in vigore nella centralissima piazza Libertà, che separa i due palazzi istituzionali (da una parte la Prefettura e dall’altra il Comune), nelle due piazze simbolo del centro storico, le piazze del Ferrarese e Mercantile, e nelle centralissime zone di via Sparano, piazza Umberto e piazza Moro, davanti alla stazione e ai palazzi dell’Università. In pratica i tre assi stradali che caratterizzano la vita commerciale e sociale del quadrilatero Murattiano. Il comitato prefettizio ha voluto così tutelare da una parte le categorie produttive del commercio – che nel resto d’Italia lamentano ogni fine settimana gravi perdite di incassi per la presenza dei cortei di protesta – e dall’altro garantire la sicurezza delle prossime festività natalizie, la cui partenza a Bari coincide come da tradizione con il 6 dicembre.
Giorno in cui la Chiesa ricorda San Nicola e il capoluogo pugliese si veste a festa venerando il suo santo patrono, accendendo il grande albero di piazza del Ferrarese e inaugurando tutti gli eventi in programma sino al giorno dell’Epifania. Insomma, un mese potenzialmente ad alta tensione per l’ordine pubblico e per il contenimento dei contagi dopo lo stop dello scorso anno a ogni festeggiamento. E questa parziale ripresa delle attività, con migliaia di persone riversate per le strade del centro, potrebbe intrecciarsi involontariamente con i cortei di protesta. Ma non solo.
La curva dei contagi risale pericolosamente la china e occorre quindi evitare al massimo forme di assembramento. Per questo Comune, Questura e comunità dei padri domenicani, nei prossimi giorni, studieranno possibili soluzioni anti-assembramento (c’è l’ipotesi di accessi contingentati) per le celebrazioni che dall’alba del 6 dicembre si svolgeranno in Basilica, tra i vicoli del centro storico e in diverse strade del centro. Per la prima volta non sarà prevista la processione, ma il trasporto del Santo a bordo di una sorta di papamobile. I fedeli potranno così omaggiarlo lungo alcune strade.
Massima cautela anche per l’accensione dell’albero di Natale da 17 metri in piazza del Ferrarese. L’Amgas, sponsor degli allestimenti, sta lavorando a una formula diversa che disincentivi le classiche calche degli anni scorsi. Non a caso l’idea è di ripetere ogni sera l’accensione del grande abete con un piccolo spettacolo di otto minuti. «Alla luce di questi numerosi eventi in programma, è utile ricordare – sottolineano dal Comune – che la normativa nazionale prevede l’obbligo di mascherina all’aperto in situazioni di affollamento e che i controlli sul rispetto delle regole saranno serrati».
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