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LE imprese lucane di qualsiasi settore e ramo vivono un periodo  decisamente negativo. In città però c’è un imprenditore legato al  tessile e ai filati che ha deciso di continuare a investire, andando  oltre i confini della Basilicata e aprendo una nuova struttura in  Albania.

E’ il caso di Salvatore Catapano, nato a Potenza il 17 maggio 1935, sposato con tre figli, Francesco, Rocco e Felice, tutti inseriti  nel mondo dell’imprenditoria e nel settore tessile. Il momento è delicato, certo, ma gli imprenditori potentini hanno deciso di superare le difficoltà continuando a lottare e puntare tutto sulle loro capacità. E a quanto pare le  cose vanno per il verso giusto, anche grazie all’impegno dei numerosi lavoratori  che svolgono la propria attività occupazionale in Albania, presso la sede  della Ultra Safety, gestita proprio dalla famiglia di imprenditori  potentini.

Di recente, peraltro Salvatore Catapano è stato premiato  dalla Camera di Commercio di Potenza per il suo impegno nell’ambito  economico legato al tessile e ai filati. I 51 anni spesi per il  comparto hanno sì dato grandi soddisfazioni all’imprenditore lucano, ma rappresentano anche un fiore all’occhiello per l’intera economia di questo territorio.

«Sento il dovere di ringraziare il presidente  della Camera di Commercio, Pasquale Lamorte per il riconoscimento  assegnatomi – ha dichiarato – è stata una bella ricorrenza che ho festeggiato con i miei  familiari nell’intimità della famiglia. Alla cerimonia di premiazione, svoltasi al Park Hotel ha preso parte anche il sottosegretario di Stato, Filippo Bubbico che si è complimentato con me per i traguardi raggiunti  in questi anni».

Catapano però parla dei problemi legati alla manodopera  e al costo del lavoro: «In Italia e in particolar modo nel Mezzogiorno, lavorare in questo comparto è estremamente complicato. Se altrove servono costi minori, in Italia il rapporto è sicuramente più alto.  Serve più qualità del prodotto, maggiore attenzione ai particolari. Ed è  per questo motivo che ho aperto prima una sede a Tito Scalo e poi a  Tirana».

E l’esperienza nella capitale albanese gratifica l’impegno  dell’imprenditore potentino: «Nello Stato post comunista abbiamo trovato  subito manovalanza qualificata e manodopera a basso costo. Il rapporto  con l’Italia è senza dubbio migliore sia sul piano della fattibilità di  spesa che del consumo di materiale tessile. La proporzione è di dieci a  tre a tutto vantaggio del modello albanese. La crisi a mio avviso si  abbatte con il coraggio e la forza di reagire alla recessione  incombente. Ringrazio i miei tre figli per il contributo offertomi in  questi cinquantuno anni di carriera».

f.menonna@luedi.it

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