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Tappe serrate e una data limite, quella del prossimo 15 dicembre. Ultimo appello per vaccinarsi. Chi non la farà resterà fuori da ogni tipo di mansione che preveda un contatto diretto con i pazienti. Rischiando anche una sanzione amministrativa compresa tra i 500 e i 5.000 euro. La Regione Puglia avvia la campagna per la vaccinazione contro l’influenza stagionale. L’altro virus che, assieme al Covid, rischia di mandare in affanno e in tilt il sistema sanitario regionale.
Partendo proprio dalla necessità di immunizzare tutti gli operatori e gli studenti dell’area medica. Nelle scorse ore il Dipartimento regionale della Salute ha diramato una circolare che prevede l’avvio massiccio delle somministrazioni e termini tassativi entro i quali vaccinare e contemporaneamente stabilire tutti quei soggetti che, per motivi ed esoneri certificati, non potranno essere sottoposti all’inoculazione contro il virus. Il documento affida ai medici competenti e a tutti i direttori di Asl, aziende ospedaliere, istituti di ricerca, strutture sanitarie pubbliche e private, istituti penitenziari, l’obbligo di raccogliere tutte le informazioni utili sui lavoratori vaccinati, sui dissensi informati e sulle certificazioni di esonero per un quadro generale sulle varie aree ad alto e medio rischio.
Individuate con due colorazioni: si va dal rosso che abbraccia numerosissime unità operative, e che rende obbligatorio il vaccino, al colore giallo di altri settori, dove invece la somministrazione è fortemente raccomandata. In sostanza la circolare regionale, recependo quella del Ministero della Salute dello scorso 8 aprile, attua la legge regionale numero 27 del giugno 2018, quella che dispone in Puglia l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Un obbligo esteso anche alle unità di supporto come gli operatori OO.SS, gli addetti alle pulizie e a tutti gli studenti dei corsi di laurea dell’area sanitaria. A quest’ultimi, non vaccinati, saranno sospese le attività di tirocinio.
<<La mera mancata esecuzione della vaccinazione non può rappresentare prova di rifiuto», si legge nella circolare, aggiungendo che, decorso «infruttuosamente» il termine previsto del 6 dicembre, «in caso di rifiuto immotivato del lavoratore alle vaccinazioni antinfluenzali, il medico competente informa le direzioni generali e sanitarie dell’azienda di appartenenza, al fine dell’aggiornamento del fascicolo sanitario dell’operatore sanitario e dell’irrogazione della sanzione».
Entro il 30 novembre scatteranno già le prime verifiche sull’adempimento dell’obbligo vaccinale, mentre la settimana successiva partiranno i solleciti per i non vaccinati, i quali avranno poi altri sette giorni di tempo per rispondere alla contestazione.
«La vaccinazione – si legge ancora nella circolare – è la forma più efficace della prevenzione dell’influenza stagionale e riduce il rischio di ospedalizzazione e morte e tutti i costi sociali connessi con morbosità e mortalità». «La vaccinazione è raccomandata a tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età, in assenza di controindicazioni».
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