X
<
>

Il neosindaco di Cosenza Franz Caruso

Share
3 minuti per la lettura

COSENZA – Che al neosindaco impensierisse la situazione ereditata dalla passata amministrazione è cosa nota. Ma ieri, all’incontro di Futura Calabria per l’analisi del voto alle ultime Regionali e comunali, Franz Caruso si spinge ancora oltre.

Ai presenti nella Sala convegni della Cgil – tra cui l’ex consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, il deputato Massimo Misiti, in collegamento video, la subcommissaria Pd Maria Locanto, il consigliere comunale Francesco Turco e alcuni amministratori del territorio -, rivela di aver trovato «un qualcosa che nemmeno immaginavamo che ci potesse essere e più scaviamo, più andiamo a fondo, più escono cose che nemmeno ci immaginiamo», palesando la necessità di «rifondare il Comune da tutti i punti di vista».

Il riferimento del primo cittadino è certamente alla voragine dei conti comunali, ma deve esserci senz’altro di più se ad un certo punto si arriva a parlare di gestione non da dissesto, bensì da «disastro»: amministrativo, umano morale, etico.

Cosa si nasconde dunque nei cassetti polverosi degli Uffici di Palazzo dei Bruzi? Ad un certo punto dall’uditorio si leva la richiesta – quasi scontata – di saperne di più: “Franz, dillo pubblicamente”. Lui assicura che lo farà molto presto, una volta acquisito il materiale documentale completo. «I dirigenti (gli 8 su 20 che hanno vinto un concorso pubblico e che non esita a definire “eroi”, ndr) – mi stanno fornendo una relazione dettagliata dello stato dell’arte, perché ho chiesto loro di conoscere la verità per poi informare i cittadini».

Questi i numeri resi noti fino ad ora: i commissari dell’Organismo straordinario di liquidazione parlano di una cifra che oscilla da 250 a 280 milioni ma, dopo due anni dalla dichiarazione di dissesto, ancora non hanno piena contezza della situazione; il dirigente del Settore Ragioneria, invece, avrebbe prospettato un debito monstre da oltre 400 milioni di euro. Roba che Napoli, in confronto, gode di ottima salute. Da qui la necessità di un “aiuto esterno” (tradotto, un tecnico a cui affidare la grana del Bilancio, ma anche l’opportunità di attingere ai fondi del Pnrr): «C’è stata una situazione di illegalità diffusa che, non appena avrò l’ufficialità, porterò a conoscenza degli organi competenti. Non è pensabile – insiste Caruso – che in questi anni come Comune abbiamo solo speso senza alcuna entrata. Abbiamo una società che non ha azionato alcuna attività per recuperare i tributi, c’è stata una grande evasione. Tari, spazzatura, acqua: non si paga niente. Una gestione di quel genere è da scellerati ed è chiaro che ci sarà una netta inversione di marcia».

VIA ROMA – E, a proposito di “inversione di marcia”, Caruso si sofferma sulla tanto dibattuta questione della riapertura al traffico veicolare di via Roma, dove proprio questa mattina dirigenti scolastici e genitori insceneranno un sit-in di protesta dopo le polemiche degli ultimi giorni.

Nessun ripensamento in vista, però, da parte del sindaco che proprio da lì fece partire la prima tappa del suo “Tour de Franz”: «Se io in campagna elettorale ho detto che la viabilità doveva essere ripristinata su via Misasi/via Roma – ragiona Caruso – non rimetto in discussione la mia scelta, perché io il confronto l’ho già avuto con i cittadini che mi hanno votato sulla base dei punti del mio programma».

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE