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Pierino Bruno

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E’ morto ieri, nella sua casa di Rende, Pierino Bruno, 88 anni, autorevole professionista della città e che fu sindaco facente funzioni a Cosenza.

Originario di Roggiano Gravina, era nipote per parte materna del notaio Amato. Di sincera fede socialista e laica, è stato uno dei personaggi più stimati della città.

Per le sue alte qualità professionali ricoprì l’incarico di vicedirettore generale della Cassa di Risparmio e di Lucania con autorevolezza e determinazione.

Fu chiamato da Giacomo Mancini, cui era legato da un’antica amicizia, a ricoprire il ruolo di vicesindaco e deleghe al Bilancio e alla programmazione nella stagione del 1993 quando la città scelse di dare fiducia al progetto del vecchio leone socialista nell’imperversare di Tangentopoli.

Il rinvio a giudizio di Mancini al Tribunale di Reggio Calabria il 28 giugno del 1994 determinò la sospensione del primo sindaco eletto dai cittadini e tutte le funzioni passarono a Pierino Bruno.

Fu un periodo difficile, con l’amministrazione assediata dalle inchieste della Dda che portarono a nulla, e con Bruno che in stretto accordo con Mancini gestiva la macchina comunale con raziocinio e accortezza parando i colpi dell’opposizione e dei media avversari. La paradossale situazione finisce il 25 giugno del 1997, quando la sentenza di condanna in primo grado di Mancini viene annullata. Quel giorno fu lo stesso Bruno ad accogliere Giacomo Mancini a Palazzo dei Bruzi di ritorno da Reggio Calabria riconsegnandogli idealmente le chiavi della città. Riprese le sue originarie funzioni restando uno dei punti di riferimento dell’amministrazione comunale. Alla rielezione di Mancini, oppose gran rifiuto alla conferma dell’incarico preferendo tornare alla vita privata e professionale.

Mai scalfito da critiche personali, ineccepibile nei modi, colto nell’eloquio, amava molto la Sila e il mare. Per le vacanze però era capace di mettersi in automobile con la moglie Maria Carmela e partire senza meta come un giovane bohemienne.

La sua vita fu tragicamente turbata dalla morte del giovane figlio Paolo scomparso in un incidente.

Era stato anche presidente dell’Aci provinciale tra il 2011 e il 2013.  Un uomo che merita ricordo e memoria. Ai familiari le condoglianze del Quotidiano.

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