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Pallocchetta bis. La scienza mi dà ragione. Della serie gli uomini guardano le magre ma frappuliano le tonde (meta-cit)
Pochi giorni dopo aver pubblicato il mio post sull’orgoglio della butirra (grazie Tonino Spada), girovagando per la rete, di giornale in giornale, sono incappata su un articolo di Libero (lo so, lo so nun me dite niente, l’ho letto ginocchioni sui ceci) in cui si dava conto di uno studio dell’University of Westminster di Londra che analizzava il meccanismo dell’attrazione tra uomo e donna.
Beh, noi pallocchette abbiamo la meglio. Attraiamo. Piaciamo. Semo come le palle cinesi (avete presente? quelle che vi rigirate in mano). Siamo antistress naturali.
Recita il pezzo a firma di Daniela Mastromattei: “Secondo i ricercatori inglesi le femmine con le curve al loro posto, che ricordano molto i fisici abbondanti dei quadri di Botero, attraggono fortemente i maschi sottoposti a eccessivi picchi di stress. Più salgono i livelli di ansia e di superlavoro, più cresce il desiderio per la donna in carne. La ricerca appena pubblicata sulla rivista PlosOne ha confrontato le scelte e i giudizi di due gruppi di uomini davanti alle immagini di ragazze troppo magre oppure all’opposto che avevano qualche chilo di troppo rispetto ai rigorosi e più diffusi standard di bellezza. Ebbene il gruppo di maschi più stressati ha preferito queste ultime rispetto ai coetanei più sereni. «Questi risultati», avvertono i ricercatori, «sono coerenti con l’idea che le persone, in particolari momenti della vita come un periodo molto stressante, tendono a idealizzare alcuni caratteri morfologici del corpo meno vincolanti al peso o alla magrezza, preferendo la più rassicurante formosità». Ecco perché alcuni uomini passano da fidanzate filiformi impegnate tra diete e palestra, massaggi e cure estetiche a donne completamente all’opposto che mangiano con gusto e sono sempre sorridenti. E più sexy.
Sempre nello stesso articolo (benedetto il giorno in cui l’ho incontrato e letto) si dà conto di un’altro studio pubblicato dall’autorevole rivista scientifica britannica Evolution and Human Behaviourrivela nella quale si afferma che le donne-clessidra “non sono soltanto più sexy ma anche dotate di maggiore cervello rispetto alle donne-grissino. Ricercatori della University of Pittsburgh and California hanno esaminato un campione di sedicimila donne di diversa età, collezionando informazioni sulle loro misure fisiche e quindi sottoponendole a una serie di test cognitivi. Ebbene, quelle con vita stretta e fianchi larghi hanno mediamente ottenuto i risultati migliori nei test. Insomma la “donna-clessidra (con le curve al posto giusto) ritenuta fin dall’antichità più fertile, più forte e dunque in grado di fare figli, più sana, con una più lunga aspettativa di vita, ora risulta anche un antistress e pure intelligente”.
Tiè.
ps la foto è presa da una copertina di Vogue Italia dal titolo Belle Vere (mica pizza e fichi)
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